Caldo che Persiste in Autunno. Come Trarne Vantaggio nel Prato?

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In condizioni normali solitamente ad ottobre arrivano i primi freddi e le piogge e questo segnale fa capire al mondo erboso che l’inverno è alle porte.

Le radici smettono di approfondirsi e la minore fotosintesi clorofilliana non stimola più le strutture vegetali a ispessirsi in maniera significativa.

Inoltre quando ad ottobre arriva il freddo il prato interrompe l’accumulo di nutrimenti e inizia a preparasi al riposo.

Con i primi freddi fare semine, risemine e rimozione del feltro inizia ad essere più problematico sia per una più lenta germinazione che per il fatto che il prato cresce più lentamente.

Quando invece ad ottobre continuano temperature miti e giornate soleggiate il prato è sostanzialmente estremamente vivo e il suo metabolismo è ancora molto attivo.

Un autunno mite e caldo rappresenta quindi un’ottima occasione per creare la massima fortificazione possibile in vista della stagione fredda.

E, altra buona notizia, si possono ancora eseguire le semine e le rimozioni del feltro senza preoccupazioni.

In questa situazione il prato, se opportunamente aiutato riesce, (1) ad approfondire l’apparato radicale, (2) a continuare a far scorta di nutrimenti e (3) a ispessire al massimo le pareti fogliari.

È quindi possibile trarre grande vantaggio da un autunno caldo attraverso alcune semplici operazioni che mirano ad aiutare tutti questi tre aspetti.

APPROFONDIMENTO RADICALE

L’approfondimento radicale può essere sostenuto e stimolato attraverso delle ammendature organiche o organico-fosfatiche, trattamenti da fare a livello del terreno a cui far eseguire una o due irrigazioni molto abbondanti seguite da una decina di giorni di pausa.

Esempio:

  • Trattamento radicale con 200 g di acidi umici e acidi fulvi tipo questo oppure 400 g di acido fosforico e sostanza organica tipo questo per 100 mq di prato
  • Diluire in 15 litri di acqua, distribuire con pompa irroratrice alla mattina e irrigare subito dopo con 15 l di acqua al metro quadro

SCORTA DI NUTRIMENTI

Per quanto riguarda l’aiutare il manto erboso a fare scorta di nutrimenti teoricamente basta eseguire una concimazione molto ricca di azoto e di potassio.

Il problema è che non possiamo fornire grandi quantitativi di azoto in forma granulare in quanto il concime avrebbe poi una durata molto breve costringendoci ad ulteriori fertilizzazioni.

La soluzione è tanto semplice quanto banale: dopo aver eseguito la classica concimazione autunnale (con un concime granulare) si eseguiranno delle nutrizioni fogliari bilanciate e ricche di micro nutrienti che stimoleranno l’immagazzinamento nutritivo.

Esempio:

  • Trattamento fogliare con un concime liquidò NPK bilanciato tipo questo a dosaggio di 250 g per 100 mq di prato diluiti in 10 l d’acqua
  • Eseguire il trattamento nel primo pomeriggio su foglia asciutta e non irrigare poi il prato
  • Per incrementare l’effetto circolatorio è possibile aggiungere 50 g di idrolizzato proteico tipo questo
  • Ripetere il trattamento dopo due settimane

ISPESSIMENTO DELLE PARETI CELLULARI

Per favorire l’ispessimento delle pareti cellulari, molto importante durante la stagione invernale per ritardare l’ingiallimento ed evitare gli attacchi di patologie fungine, si può lavorare in due modi.

Il primo consiste nell’utilizzo degli ossidi di silicio: si tratta di elementi capaci di indurre una regolazione idrica e stimolare l’ispessimento delle pareti cellulare.

La seconda strategia è indiretta ma molto potente perché sfrutta i fenomeni legati all’induzione di resistenza e alle risposte indotte dalle glicinbetaine.

Le glicinbetaine proteggono le cellule vegetali dalle temperature estreme del freddo preparando e stabilizzando le proteine a livello di membrane cellulari e riducendo quindi i danni causati da stress termici.

Esempio:

  • Trattamento fogliari con 50 g di ossido di silicio tipo questo in 10 l d’acqua per 100mq di prato. eseguire il trattamento in tarda mattinata su foglia asciutta e non irrigare il prato
  • Oppure utilizzare un composto rameico ricco di glicinbetaine tipo questo in dosaggio di 60 g in 10 l d’acqua per 100 mq di prato

RIMOZIONE DEL FELTRO E RISEMINE

Prima di tutte queste operazioni di aiuto, sostegno e nutrizione è opportuno riflettere se sia o meno il caso di eseguire una rimozione del feltro o delle risemine localizzate nei punti in cui il manto erboso appare più diradato.

Nel primo caso consigliamo una arieggiatura “gentile” a molle, che troverai bene descritta qui, mentre per riseminare puoi utilizzare la nostra tecnica dell’impasto: un sistema rapido e pratico per fare piccole semine che trovi descritto qui.

Comments: 2

  1. Fabio 10 ottobre 2023 at 10:06 Reply

    ma il trattamento new radical è di tipo fogliare? qua viene consigliato di irrigare ma né la scheda tecnica né il vostro sito dicono di irrigare

    Valutazione: 4
    • Staff Bestprato 5 novembre 2023 at 16:19 Reply

      sì, è un trattamento radicale

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