I residui vegetali morti che si depositano sopra il terreno (a contatto o in leggera sospensione) sono estremamente problematici perchè aumentano notevolmente il rischio che il prato si ammali.
Tecnicamente viene chiamato pseudo feltro (o falso feltro) e si tratta soprattutto di erba morta e secca, residui di sfalci, culmi e parti vegetali in parziale decomposizione che non riescono a degradarsi.
A differenza del feltro vero e proprio, queste strutture vegetali non sono solidali al terreno, sono soprattutto superficiali e vengono prodotte in grande quantità durante l’estate e l’inverno.
Se desideri che il tuo prato rimanga sano e forte è essenziale rimuovere il pseudo feltro almeno 1 o 2 volte all’anno e la buona notizia è che si può rimuovere molto rapidamente usando arieggiatori a molle o rastrelli flessibili.
QUANDO RIMUOVERE IL PSEUDO FELTRO
I periodi ideali per la rimozione del feltro sono le stagioni miti dopo un periodo stressante, quindi fine estate e inizio primavera.
In realtà se c’è molto pseudo feltro andrebbe rimosso anche al di fuori dei periodi ideali evitando magari di farlo in modo troppo brusco o durante giornate eccessivamente calde o fredde.
COME RIMUOVERE IL PSEDUO FELTRO
Il pseudo feltro si rimuove in modo perfetto usando degli appositi attrezzi, chiamata arieggiatori a molle, solitamente di tipo elettrico o a batteria. Il feltro rimosso viene deposito in superficie per essere poi rastrellato via oppure direttamente raccolto dalla macchina stessa (qui e qui alcuni esempi di ottimi arieggiatori a molle).
Prima delle operazioni di sfeltratura a molle è opportuno tagliare il prato ad una altezza piuttosto bassa, ma tale altezza dipende dalla stagione. Taglieremo il prato intorno a 3 o 4 cm in primavera e autunno (in alcuni casi è possibile anche meno), mentre se fa caldo è meglio non scendere troppo.
In alterativa alle macchine, soprattutto quando il prato è molto piccolo, si possono usare dei semplici rastrelli a denti flessibili (qui un bell’esempio). L’effetto non è lo stesso ma meglio di niente.
COSA FARE DOPO?
Dopo la sfeltratura va analizzato bene il risultato e valutato il diradamento del prato. Se il diradamento è molto accentuato e gli spazi diradati piuttosto ampi, è suggerito eseguire una risemina altrimenti basterà procedere con una concimazione azotata seguendo un buon programma di concimazione annuale e stimolando la crescita con una abbondante irrigazione.
COME RIDURRE LA FORMAZIONE DEL FELTRO
Se nel prato si formano troppe strutture vegetali morte che faticano a decomporsi è molto probabile che quel terreno sia poco fertile e poco vivo.
Per questo motivo suggeriamo, dopo lo sfeltrimento, di reintrodurre nel terreno sostanza organica nobile a catena corta (esempio: acidi umici e fulvici) e microrganismi utili (esempio: batteri PGPR) allo scopo di potenziare la presenza e l’attività di batteri decompositori, funghi simbiotici e organismi che difendono dalle patologie fungine o inducono alla loro resistenza.