L’inverno è una stagione molto critica per il prato, soprattutto quando a dicembre, gennaio e febbraio il freddo inizia a farsi sentire e non da tregua.
Basse temperature, brina, gelate, alti tassi di umidità, scarsa presenza di luce solare, contribuiscono a stressare notevolmente l’erba e, potenzialmente, a compromettere la ripresa vegetativa di primavera.
Ecco i 5 più gravi errori da evitare:
1. TENERE IL PRATO SPORCO
Foglie, residui vegetali e aghi di pino sono nemici del prato sopratutto in inverno. Diminuiscono ancora di più l’assorbimento della luce, riducono lo scambio di ossigeno/CO2 e aumentano il rischio di malattie fungine.
Tenere il prato pulito è importantissimo ma bisogna farlo usando attrezzi gentili, ovvero rastrelli tipo questo o questo. Puoi anche usare soffiatori potenti per evitare di calpestare il prato senza motivo. Esistono ottimi attrezzi elettrici sia a filo che a batteria (qui trovi qualche esempio).
2. CAMMINARCI SOPRA
Salvo le normali operazioni di pulizia e concimazione, bisognerebbe evitare di camminare sopra il prato durante l’inverno. Il terreno risulta spesso troppo morbido e i cumuli di terra dei lombrichi, se schiacciati, possono cerare moria dell’erba o diradamenti. Per sparpagliare i cumuli dei lombrichi usare i rastrelli per foglie, una scopa di saggina, un attrezzo tipo questo o una rete professionale come questa.
Evitare di calpestare anche in caso di brina, gelate o neve in quanto le temperature sottozero annullano l’elasticità dei tessuti vegetali e camminarci sopra rompe le cellule. Il risultato è che il prato ingiallisce molto più rapidamente, talvolta in maniera irreversibile.
3. NON TAGLIARE IL PRATO
Sappiamo che l’inverno bisogna mantenere il prato un po’ più alto del solito e che questo aiuta molto a sopportare il freddo e la scarsità di luce ma se l’erba supera i 9/10 cm di altezza il prato andrebbe sempre tagliato, a patto che non faccia troppo freddo, altrimenti conviene attendere una giornata mite e poco umida.
Il taglio mulching va bene purchè polverizzi molto molto bene. Presta la massima attenzione a non schiacciare i cumuli dei lombrichi, fermati prima e sparpagli con un attrezzo tipo questo. Cerca di essere leggero perchè il terreno potrebbe essere molle e fradicio.
4. OCCHIO AL SALE ANTIGHIACCIO
Il sale antighiaccio che si usa nei marciapiedi e nei camminamenti, se finisce per sbaglio nel prato, provoca inevitabili bruciature e danni. Fai molta attenzione mentre lo distribuisci: può aiutarti un carrello spargisale con deflettori laterali oppure, meglio ancora, un sale antighiaccio senza cloruro di sodio. Se ti accorgi di aver investito la vegetazione, irriga abbondantemente.
5. NON CONTROLLARE LO STATO
Complice il fatto che le giornate sono corte e che fa freddo, spesso in inverno ci dimentichiamo di dare un’occhiata al prato ogni settimana. Un occhio vigile potrebbe accorgersi di qualche focolaio di infestanti che potrebbero venire eliminate semplicemente con un’asportazione manuale.
Per eliminare prontamente le infestanti basta un semplice coltellino (tipo questo), un po’ di pazienza e un bel paio di guanti da lavoro invernali (questi sono veramente caldi). Con il coltellino si cercherà di bucare il terreno per togliere le malerbe con tutte le radici.
Controllare con costanza il prato, permette anche di notare se nelle zone in ombra sta nascendo il muschio o se l’erba si sta assottigliando (intervenendo così o così) ma soprattutto di accorgerci dell’arrivo di qualche attacco patogeno che potremmo controllare con tempestivi trattamenti a base di complessati di rame (qui un esempio).
CONCLUSIONI – COME AIUTARE IL PRATO IN INVERNO?
Il trucco per riuscire a mantenere sano il prato durante tutto inverno è agire in prevenzione prima che arrivi il freddo più intenso, ovvero aver eseguito le corrette nutrizioni a novembre o dicembre. Ma quando l’inverno è arrivato e le temperature si abbassano cosa si può ancora fare?
Molto, anzi moltissimo! Non fare nulla (anche se siamo a gennaio) è un grave errore che potresti pagare caro ed è quindi importante agire prima possibile. Vediamo qualche consiglio pratico:
- strategia con prodotto singolo: 30/35 grammi per mq di un fertilizzante organo minerale con azoto organico e potassio (qui un esempio)
- strategia con 2 prodotti: 50 grammi per mq di un fertilizzante organico arricchito di micorrize e trichoderma (qui un esempio) + 30 grammi per mq di un fertilizzante minerale potassico azotato specifico per l’inverno (qui un esempio).
- strategia con 2 prodotti di cui uno fogliare 50 grammi per mq di un fertilizzante organico arricchito di micorrize e trichoderma (qui un esempio) + 250 gr di un concime fogliare liquido tipo questo in 10 litri di acqua per 100 mq di prato. Opzionale: per aumentare l’effetto aggiungere 125 grammi di un adesivante tipo questo.
Ciao Fabio. A fine novembre ho regolarmente effettuato la concimazione pre invernale. Considerato le alte temperature che ho ancora in sicilia (15°) pensi che possa essere utile somministrare, per via fogliare, un 20-20-20 arricchito di micro-elementi?
Ciao Stefano, 20-20-20 è troppo alto. Usa questo.
Ciao, avrei una domanda…
Circa 10 gg fa ho seminato il prato in un punto del mio giardino dove ho fatto dei lavori; proprio in questi giorni il prato ha incominciato a nascere ma purtroppo è arrivata una perturbazione e si sono abbassate sensibilmente le temperature e sarà così per 3/4 giorni prima di rialzarsi. Cosa succederà al prato? Queste condizioni climatiche interromperanno la germinazione e dovrò rifare tutto da capo?
Se dura solo pochi giorni è solo una pausa, poi riprende. Non si perde quasi nulla.
Grazie come sempre dei consigli ma spesso alcuni di questi non sono praticabili, se si ha un prato anche per giocarci, cosa dico a mio figlio, non giocare a pallone da Novembre a Marzo..?
Ciao Luigi, in questo caso la soluzione è solo quella di sparpagliare i cumuli dei lombrichi. 10 minuti ogni fine settimane anche con solo un attrezzino come questo e riduci molto una parte dei rischi.
“Ciao Antonello, da come descrivi probabilmente c’è carenza nutritiva unita a stress termico invernale. Ovviamente se invece gl ingiallimenti sono in precise zone è da capire che non sia una malattia fungina (oidio, microdochium nivale, …). Se è carenza nutritiva ora è meglio aspettare che il freddo più inteso passi e poi fare una prima operazione rinverdente con questo e poi una concimazione primaverile con questo”.
Gli ingiallimenti si presentano in modo uniforme e prevalentemente sulle punte dei fili d’erba. E’ il caso che debba comunque tagliare il prato? Al momento la lunghezza è di circa 10 cm….
Grazie
Se supera i 10 cm è meglio eseguire un taglio ma fai attenzione a tre cose: 1) controlla che le lame siano molto bene affilate, 2) scegli una giornata mite e con foglia asciutta, 3( non asportare più del 30&
Ok. Il Tagliaerba è stato usato una sola volta, quindi immagino che non ci siano problemi con le lame. Cercherò di eseguire il taglio non appena le condizioni meteo me lo permetteranno. Grazie mille per i consigli e la disponibilità.
Perfetto Antonello. Dopo tagliato valuta anche di aiutare la pianta con un trattamento con questo.
Buona sera. Da qualche giorno ho notato un ingiallimento del manto erboso del mio prato e vorrei de consigli per far si che possa evitare eventuali peggioramenti.
Vivo in Puglia e al momento le temperature vanno dai 2° ai 6° C di notte e intorno agli 8°- 12° di giorno. La neve è caduta nei primi giorni di gennaio. Tengo a precisare che non calpesto mai il manto erboso e l’ultimo taglio è stato effettuato a metà novembre scorso. Viste le temperature e le piogge periodiche, sto evitando di irrigarlo.
Come posso intervenire? Grazie anticipatamente.
Ciao Antonello, da come descrivi probabilmente c’è carenza nutritiva unita a stress termico invernale. Ovviamente se invece gl ingiallimenti sono in precise zone è da capire che non sia una malattia fungina (oidio, microdochium nivale, …). Se è carenza nutritiva ora è meglio aspettare che il freddo più inteso passi e poi fare una prima operazione rinverdente con questo e poi una concimazione primaverile con questo.
Salve, io ho fatto insieme ad un amico un prato verde da Zero!!!! ho fatto fresare il terreno dopodichè abbiamo messo l’impianto d’irrigazione con centralina computerizzata a 2 linee, dato il seme (Maciste) e rullato , dopo un 15 gg ho visto spuntare i primi ciuffi d’erba , grande soddisfazione :Non e’ uscito super uniforme pero’ con il tempo si sta regolarizzando..Considerando che l’ho fatto a meta’ luglio 2018 posso affermare che il prodotto e’ validissimo. Sempre leggendo un po’ nelle vs mail ho provato a mettere a dicembre il Nutriprato (NPK) ed il prato oltreche’ essere sempre verde anche in inverno e’ veramente bello da vedere. Quali altri consigli devo seguire per non danneggiarlo. Considerate che sono nel Sud ovest sardo e le temperature anche d’inverno la notte non scendono mai sotto 5/6 gradi, e la mattina sino al primo pomeriggio e’ perennemente soleggiato.Vi ringrazio in anticipo per i consigli che mi vorrete dare
Ottimo lavoro Andrea, complimenti! Dunque ora meglio solo aspettare e tra un mese appena si alzano le temperature dare un npk come Super Turf se il prato è sano, oppure anche Sprint N se vuoi sostenere la crescita meglio. Prima di tutte queste operazioni potresti anche fare una biostimolazione con Vigor Liquid.
Salve,
io in inverno utilizzo da anni, il solfato di ferro in quantità massiccie per diminuire il pH a livello fogliare per evitare eventuali malattie invernali (fusariosi). Quando dice che il ferro è potenzialmente dannoso su che base lo dice? Cioè, ci sono articoli scientifici che supportano tale tesi? Perchè al contrario, ho letto molti articoli americani, che appunto utilizzano il ferro, in dosi massiccie sopratutto in inverno, per scongiurare malattie funginee. E’ una pratica molto utilizata nel golf club. Grazie
Salve Daniele, i prodotti che tu citi come potenzialmente capaci di indurre resistenza alle patologie fungine sono a base di ferro chelato che è diverso dal normale ferro presente nei concimi rinverdenti. In questi concimi, il ferro è somministrato sotto forma di sali e va incontro a una rapida insolubilizzazione. Questo fenomeno è invece ridotto se il ferro è apportato sotto forma di chelati: qui il ferro resta in soluzione consentendo l’assorbimento da parte della pianta. In tutti i casi il ferro, nel momento in cui diventa non solubile, soprattutto d’inverno, rimane nel terreno per molto tempo e si potrebbe ossidare. Per questo motivo è sconsigliato usare concimi con sali di ferro durante l’inverno.
Davvero preparati, chiari e utili i vostri consigli, complimenti.
Grazie Marco.