Capire la causa dell’ingiallimento invernale del prato è di fondamentale importanza. L’ingiallimento che appare a dicembre, gennaio e febbraio, potrebbe essere transitorio, e quindi senza gravi conseguenze, oppure duraturo, nel qual caso se non si interviene correttamente è altamente probabile che degeneri in danni permanenti.
Gli ingiallimenti invernali possono essere causati da 4 motivi:
- freddo intenso
- carenza nutritiva
- malattie fungine
- mancanza d’acqua
Vediamo, uno per uno questi motivi, cercando di capire come riconoscere i sintomi e quali operazioni curative mettere in atto.
CAUSA INGIALLIMENTO 1: FREDDO INTENSO
L’ingiallimento causato dal freddo intenso, dalle gelate notturne, dalla brina è facilmente riconoscibile perché si presenta in maniera leggera e diffusa e solo dopo un periodo di almeno 2 settimane di freddo molto intenso.
Si tratta di un fenomeno che si può verificare principalmente sui miscugli di sementi basati su festuca arundinacea.
Altre sementi come poa perenne, loietto e agrostide stolonifera ne sono immuni. In queste situazioni solo la festuca arundinacea rallenta le sue attività e va in una sorta di riposo vegetativo con conseguente ingiallimento diffuso.
La domanda sorge spontanea: se ho un prato di festuca arundinacea e ha fatto molto freddo nelle ultime 3 o 4 settimane posso essere certo che il problema è transitorio?
La risposta è semplice: in linea generale il prato potrebbe riprendersi senza molti problemi a primavera. Ma se il prato che subisce questo stress termico è indebolito anche da mancanza di nutrimenti, allora è facile che il danno degeneri in forme più pericolose.
Ma allora cosa fare? È stato dimostrato che, soprattutto per i danni da gelo, un terreno ricco e carico di sostanza organica aiuta a mitigare i problemi del freddo e la disidratazione da gelo.
Se il terreno del prato è scarico di sostanza organica si può introdurla anche a dicembre, gennaio e febbraio. I prodotti da usare devono essere granulari, specifici per prato, meglio se di tipo vegetale (qui e qui un esempio).
Terminiamo questo capitolo elencando altre operazioni che possiamo mettere in pratica per ridurre l’ingiallimento invernale da freddo su festuca arundinacea:
- Se dovesse nevicare evita di calpestare o comprimere gli strati nevosi. La compattazione della neve crea più facilmente la formazione di ghiaccio persistente e soprattutto blocca gli scambi gassosi.
- Se usi sale antighiaccio nei camminamenti fai molta attenzione che non finisca nell’erba: la bruciatura è assicurata. In alternativa puoi usare un sale privo di cloruro di sodio tipo questo.
- Quando il prato è coperto di brina, soprattutto quella presente in zone esposte a nord o all’ombra, devi anche qui evitare di camminarci sopra. La brina è rugiada ghiacciata e in inverno tende a rimanere sulle foglie tutto il giorno. Persistendo sulle punte, provoca gli ingiallimenti che con il tempo andranno ad estendersi anche al resto della vegetazione.
- Dove fosse possibile, se elimini con costanza la brina, riduci di molto il fastidioso ingiallimento. Si tratta di una operazione professionale eseguita mediante spazzolature o passaggi di rete. Anche l’uso di un agente umettante ne diminuisce la formazione (qui un esempio)
- Potenzia il drenaggio. Tra i molteplici benefici che fornisce un fondo drenante, c’è anche la riduzione dei danni da freddo, infatti in caso di buon drenaggio, l’acqua libera non si ferma in prossimità delle piante, non si congela di notte e aiuta a tenere il tappeto erboso più sano e resistente al freddo. In caso di ristagni esegui qualche bucatura con una forca classica di fieno che ha le punte sottili (qui un esempio) ed esegui un trattamento con un agente umettante.
CAUSA INGIALLIMENTO 2: MANCANZA DI NUTRIMENTO
La mancanza di riserve di nutrimento (soprattutto di azoto e potassio) si manifesta con un ingiallimento diffuso che si sviluppa a partire dalle punte delle foglie per poi progressivamente diffondersi in verticale su tutta la pianta.
Lo si riconosce facilmente perché nelle foglie sono assenti qualsiasi tipo di macchie nere o marcescenze brune.
Gli ingiallimenti causati da mancanze nutritive sono più frequenti negli inverni miti o durante periodi piovosi e possono essere accompagnati (non sempre) da presenza di spore arancioni (pustole polverulenti) sulle foglie. Queste spore arancioni sono tecnicamente una malattia (rust/ruggine) fortemente indicatrice di carenza azotata.
Non prestare attenzione a questo importante segnale di richiesta di aiuto potrebbe costare caro: la soluzione è intervenire immediatamente con un concime a pronto effetto.
Vediamo due strategie risolutive:
- strategia con prodotto singolo fogliare: 400 g per 100 mq di prato di un fertilizzante liquido bilanciato in 10 litri di acqua (qui un esempio). Distribuire verso mezzogiorno. Opzionale: per aumentare l’effetto adesivante aggiungere 125 g questo.
- strategia con prodotto singolo granulare: 40 g per mq di un fertilizzante con azoto nitrico (qui un esempio).
Per garantire la massima efficacia nutritiva, è possibile intervenire anche sul terreno, ottimizzandolo per favorire i processi fisiologici che migliorano l’efficienza metabolica della pianta:
- strategia con prodotti organico: 50 g per mq di un fertilizzante organico arricchito di micorrize e trichoderma (qui un esempio)
CAUSA INGIALLIMENTO 3: MALATTIE FUNGINE
Gli ingiallimenti invernali causati dalle malattie fungine si riconoscono facilmente perché si presentano molto più localizzati e sempre accompagnati da altri fenomeni estetici.
Le 3 malattie più diffuse in inverno sono:
- le ruggini che si manifestano con la presenza di spore polverulente di colore giallo/arancione
- le antracnosi che si manifestano con punti e parti fogliari necrotizzate di colore scuro / nero
- le fusariosi, in particolare il microdochoium nivale che si manifesta con un marciume oleoso accompagnato da un micelio cotonoso di colore bianco
Le ruggini e le antracnosi sono relativamente facili da combattere in quanto manifestano anche un’evidente mancanza nutritiva (soprattutto azoto) ed un’assenza di risposta endoterapica.
Il protocollo del Metodo Bestprato in questo caso suggerisce:
- nutrizione azotata a pronto effetto con prodotti liquidi (tipo questo) o granulari (tipo questo) in dosaggio rispettivamente di 400 grammi (liquido) in 10 litri di acqua per 100 mq e 15 grammi (granulare) per mq.
- trattamento di induzione alla resistenza con complessati di rame ad alta concentrazione (qui un esempio) in dosaggio di 40 grammi di prodotto in 10 litri di acqua per 100 mq di prato
- taglio dell’erba se più alta di 10/11 cm facendo attenzione a non spargere le spore
Più complicato affrontare le fusariosi ed in particolare il microdochium nivale. In questo caso bisogna fare la massima attenzione a NON nutrire il prato con azoto in quanto intenerisce la foglia rendendola meno capace di difendersi dalla malattia .
Il protocollo del Metodo Bestprato per le fusariosi suggerisce:
- Stop agli eventuali tagli e al calpestio per evitare di distribuire le spore al resto del prato
- Eseguire n.3 trattamenti a distanza di 5 giorni uno dall’altro con complessati di rame e carbonato potassico: sciogliere 70 grammi di K-Power in 10 litri di acqua, attendere il termine dell’effervescenza e aggiungere 40 grammi di Ramedium e 60 grammi di Immuno per 100 mq di prato. Aggiungere 125 grammi di adesivante tipo questo per prolungare l’effetto fungistatico
- Al termine dei trattamenti, attendere 10 gg ed eseguire un trattamento radicale con Fusarium oxysporum (qui un esempio) in dosaggio di 30 grammi per 100 mq di prato unito a 60 grammi di alghe brune (qui un esempio) per promuovere le risposte immunitarie. Applicare con temperature >10°C e irrigare.
- Concludere il protocollo acidificando primi millimetri di suolo usando zolfo lenticellare (qui un esempio) in dosaggio di circa 45-50 gr/mq.
La strada maestra rimane quella preventiva, basata sul potenziamento del prato e su una copertura costante di contrasto microbico effettuata con prodotti a base di micorrize, trichoderma e pseudomonas.
Inizia subito ad approfondire queste strategie e a programmare questi interventi che funzionano molto bene per tutte le malattie primaverili, estive ed autunnali. Ne parliamo qui.
CAUSA INGIALLIMENTO 4: MANCANZA DI ACQUA
Si è soliti pensare al problema della mancanza di acqua nel prato esclusivamente in estate. Ma se durante l’inverno non piove per più di cinque o sei settimane consecutive il prato va in sofferenza anche per questo problema.
Per fortuna la soluzione è abbastanza semplice: in questo caso bisogna accendere l’impianto di irrigazione fornendo circa 5 litri di acqua al metro quadro e stando attenti di irrigare alla mattina e solo durante giornate nelle quali le temperature non vanno sotto zero per evitare che l’acqua ghiacci e crei altri tipi di problemi.
Per migliorare la capacità del terreno di trattenere e distribuire l’acqua, puoi utilizzare un agente surfattante tipo questo. Questo prodotto facilita l’infiltrazione uniforme dell’acqua, evitando ristagni o un percolamento eccessivo e ottimizzando l’irrigazione.
RINVERDIMENTO URGENTE? SOLUZIONE TAMPONE!
Per il recupero totale e definitivo degli ingiallimenti si dovrà intervenire nuovamente a inizio primavera attraverso una concimazione rinverdente, usando fertilizzanti studiati per ridare colore, stimolare e sostenere la ripresa vegetativa. I concimi da usare (ma solo a fine inverno!) devono contenere alti livelli di azoto sia a pronto effetto che e a lento rilascio (tipo questo).
Ma se per qualsiasi motivo desideri che il tuo prato ingiallito torni immediatamente verde ed esteticamente bello, quello che puoi fare è utilizzare degli appositi pigmenti coloranti completamente naturali, alcuni dei quali hanno anche una leggera proprietà protettiva.
Nei comuni prati ornamentali di tipo “sempre verde” (a base di festuche, poe, loietti e agrostidi) si usano dei prodotti con pigmenti di intensità media (un esempio lo trovi qui), mentre per prati di macroterme (gramigna, cynodon, gramignone, zoysia, ecc) si usano tipologie più cariche di coloranti, come ad esempio questo.
Buongiorno,siccome dovrei acquistare un prodotto utile a questo problema devo utilizzare lo sprint K o l’autumn K? Grazie.
A febbraio questo
Buongiorno,
Ho concimato circa 1 mesa fa con Sprint N con buoni risultati, ma nell’ultima settimana ho notato che in alcune alcune zone c’è un principio di ingiallimento. Sono zone limitate (1 m x2 m), ma non me ne spiego la motivazione. Il prato è bagnato con irrigazione e le zone colpite sono ben coperte dagli irrigatori.
Cosa consigliate di fare?
Potrebbe essere o una malattia o una scarsa capacità del terreno di cedere nutrimenti. Per la malattia provare questo protocollo, per il terreno questo prodotto.
Ciao a tutti! Il mio prato (sementi MACISTE) ha attraversato un bell’autunno dove peraltro dopo la semina d’autunno si è accestito e liberato da quelle fastidiose infestanti. Ho fatto concimazione pre-inverno e periodicamente lo libero dalle foglie cadute essendo nelle vicinanze di un frutteto. Ma da alcuni giorni presenta delle impressionanti strisce secche, ingiallite, quasi bruciate. A vista non sembra nessuna delle malattie fungine di cui avete parlato nel post. Potrebbe trattarsi di dry spot, essendo questo il primo anno che ho un prato d’inverno effettivamente non so se sono zone idrofobiche, viste le piogge copiose di questi giorni, ma quello che impressiona è il tracciato che ha lasciato nel prato, strisce lunghe bruciate, come se qualcosa camminandoci su abbia lasciato il segno. Non so se mi spiego. Spero che mi aiutiate. E soprattutto dopo la diagnosi capire come combattere questa cosa. Grazie milleeee per l’attenzione
Ciao salvatore, da come le descrivi potrebbe essere un trattamento errato, un passaggio di qualcosa di diserbante, una presenza di tubazioni sotterranee
Buongiorno.
Desidero complimentarvi con Bestprato per i preziosi consigli che mi ha sempre dato e che mi ha permesso, anche grazie al mite clima, di avere un bel prato anche a gennaio, cosa assolutamente inusuale. Vorrei riepilogare gli interventi fatti anche su vostro suggerimento e nella misura da me compresa:
Settembre: arieggiatura, risemina, Starter e micorizie Frame
Ottobre: Help + Always e dopo 3gg Trikoplus + Mikopower e dopo 7gg Vigor liquid
Novembre: Autum K, dopo 7gg Prestress, dopo 7gg Trikoplus+Help, dopo 7gg Prestress+Pregade
Dicembre: concime organico (stallatico….)
Gennaio: Triko+PSE/STR e dopo 7 gg Prestress
Pensavo ora di fare Trikoplus+Help su foglia asciutta e successivamente GreenUP+Pregade con giornata mite e soleggiata.
In seguioto ancora Prestress+Pregade sopra i 5°C alternato a VigorLiquid sempre sopra 5°C
Poi da marzo Prestress ogni 15gg
Poi vedremo cos’altro saprete ben consigliarmi con le vostre utili comunicazioni periodiche.
Mi è costato quasi come un tappeto persiano ma è di grande soddisfazione per gli occhi e per il tatto!
Grazie e cordialmente buon anno ricco di salute, verde e pace.
Ciao Giovanni, complimenti. Il merito è tutto tuo! Vedrai che man mano che applichi il Metodo Bestprato puoi iniziare a usare meno dosaggio e quindi risparmiare fino al 40%
Salve,
ho eseguito al mio prato trasemina autunnale dopo in estate calda era stato colpito da fungo trattato con trikoplus, siamo al mare e le temperature sono ancora 15-17 gradi diurni, i semi nuovi hanno germinato bene, ho aggiunto biostart da pochi giorni, ho notato che in diversi punti la nuova erba ha le punte ingiallite, è normale o devo intervenire con qualche prodotto?
Grazie mille e Buon Anno
Salve, prato troppo giovane per intervenire. Bio start dovrebbe aiutare. Meglio attendere il primo taglio e poi dare un po’ di azoto a lenta cessione.
Ciao Fabio, da qualche giorno vedo il prato un pò ingiallito, sicuramente dovuto alle basse temperature che stiamo avendo in sicilia (il prato è un loietto installato in provincia di palermo).
Vorrei dare questo fine settimana il prestress 250ml in 15litri per 100 mq.
Oppure faccio un booster nutritivo con green up e pregade?.
Il green up è in programma di darlo intorno la terza settimana di febbraio quando l’inverno sta finendo.
Grazie sempre
Salve Roberto, secondo me puoi anticipare greenup a metà febbraio
Buongiorno, vivo a 700mt, temperatura tra 12-0 gradi, clima secco. Non ho fatto la concimazione pre-invernale. Adesso ho il prato diffusamente giallo. Mi consigli di utlizzare solo Green-up o aspetto febbraio e vado con il trattamento standard con il mix Vigor Liquid e Always? grazie
Salve, greenuo è sempre molto utile ma non deve fare troppo freddo quando lo si applica.
Grazie per i preziosi consigli.
Un dubbio: cosa fare se non piove per molte settimane ma la temperatura scende sempre sottozero?
Salve Alberto, si può provare a bagnare verso tarda mattina quando fa più caldo.
Il PC mi segnala che il vostro sito non è sicuro e che i pagamenti con carte di credito sono a rischio per il possibile furto dei dati da parte di male intenzionati. Mi potete fornire informazioni in merito ?
Ciao Massimo il blog è in http ma il l’ecommerce in https. Quindi 100% sicuro.
Io ho concimato in autunno ma il prato è comunque abbastanza giallo. (abito in montagna a 750 msl) Appena il tempo lo permetterà eseguiro’ il trattamento anche con micorrize.
Ottima scelta Bruna
Grazie mille ragazzi, articolo super utile! come sempre, leggo solo i vostri articoli per il mio prato!
Grazie Alessandro siamo felici di esserti stata di aiuto
Siete stati molto utili grazie. Ho un giardino per la prima volta nella mia vita e alcune parti sono diventate gialle dopo la neve e la pioggia intensa. Ho concimato due volte nei mesi addietro, spero sia tutto nell’ordine delle cose. Buon lavoro
COME SEMPRE, I VS ARTICOLI SONO PRECISI CHIARI E SOPRATUTTO UTILISSIMI ED EFFICACI.
NON ME NE PERDO UNO!!!!!
Grazie!