Le Caratteristiche di un Buon Terreno per il Prato

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Sono molte le caratteristiche chimico-fisiche del terreno che influenzano direttamente ed indirettamente la salute di un prato.

Almeno una volta nella vita del prato, bisognerebbe eseguire un analisi professionale del terreno per mettere in luce i problemi da correggere. Si tratta di analisi specificatamente studiate che misurano le caratteristiche che più influenzano il comportamento del tappeto erboso.

Spesso malattie, diradamenti ed ingiallimenti del prato dipendono proprio dal terreno. Capire gli elementi che generano queste criticità potrebbe farci risparmiare tanti trattamenti inutili. Ma quali sono gli elementi da analizzare e cosa potrebbero suggerire? Vediamo i 3 principali fattori da indagare:

1. GRANULOMETRIA

La parte solida del terreno è formata da elementi a base minerale che vengono classificati sulla base della loro dimensione:

  • argilla (parte più fina)
  • limo (parte media)
  • sabbia (parte più grossa)

La composizione ottimale del terreno per un prato ornamentale (non parliamo di campi da calcio o da golf) dovrebbe tendere ad avere circa il 65/70% di sabbia e il resto di argilla e limo. Inoltre la sabbia dovrebbe essere quasi tutta composta da granelli di dimensione da 0.25 a 1 mm di diametro.

Il prato riesce a vivere anche in altre situazioni, ma più la composizione del terreno viene corretta verso questi valori, meno il prato avrà problemi di compattazione, ristagno, asfissia o mancanza di fertilità.

Modificare la granulometria del terreno è relativamente semplice perché molto spesso comporta solo aggiungere sabbia (qui un esempio). Il terreno medio Italiano infatti è solitamente più incline ad essere argilloso.

2. PH (ACIDITA’)

Il tappeto erboso di microterme (festuche, poe e loietti) vive bene in ambiente sub-acido, dove il pH varia tra 6 e 7. Quando il terreno di un prato esce da questo range di valori, iniziano i problemi. Il prato potrebbe cominciare ad avere difficoltà a trovare alcuni nutrimenti.

Quando si scopre che il pH non è ottimale si può intervenire in diversi modi, non tanto per modificare il terreno (cosa difficile ma comunque in parte possibile), quanto per sopperire alle criticità nutritive.

È possibile misurarsi da soli il pH usando tester tipo questo e seguendo una precisa metodica che abbiamo descritto qui. Una misura più grossolana e approssimativa è possibile ottenerla anche usando piccoli ed economici tester tipo questo.

Quando si scopre che un terreno ha un pH troppo alto si può intervenire acidificando attraverso dello zolfo lenticellare ed eseguendo ciclicamente delle nutrizioni ricche di ferro:

3. SOSTANZA ORGANICA

Un buon terreno da prato dovrebbe contenere da 10 a 25 grammi per kg di terra di sostanza organica. Questo livello garantisce la vita ottimale di tutti i microrganismi che sono fondamentali per la salute del prato.

Se si scopre che il terreno ha bassi livelli di sostanza organica si interviene con specifici ammendanti umici che possono essere su base terricciati, ammendanti vegetali e animali e proditti ad alta efficacia di tipo liquido:

Se il terreno invece ha già un’elevata fertilità non serve eccedere con le ammendature, privilegiando l’apporto di microrganismi tipo micorrize, trichoderma e batteri pgpr:

ALTRI ELEMENTI

Quelli che abbiamo visto fin qui sono solo 3 dei molti elementi che interagiscono e condizionano la prestazione e la salute del prato. Anche tutti gli altri elementi sono in grado di dare utilissime indicazioni di gestione del tappeto erboso.

Per fare un esempio, la Capacità di Scambio Cationico o la misurazione del Calcare Totale Attivo possono evidenziare criticità nutritive che creano ingiallimenti o altri problemi. Per questo motivo le analisi professionali indagano tutti gli aspetti e non solo quelli da noi descritti.

A titolo di esempio questo è l’elenco dei valori analizzati dal servizio Bestlab Turf di Bestprato, un servizio di analisi del terreno realizzato in collaborazione con AGEC che, oltre ad effettuare le misurazioni, da anche un giudizio di compatibilità con il tappeto erboso e quindi un indicazione di cosa correggere:

  • Granulometria (sabbia, argilla, limo) con grafico
  • Suddivisione sabbia nelle classi USGA (dimensione granulo)
  • PH (in acqua e KNI) + giudizio di compatibilità
  • Capacita di scambio cationico + giudizio di compatibilità
  • Calcare Totale / Attivo + giudizio di compatibilità
  • Azoto Totale e Mineralizzato + giudizio di compatibilità
  • Carbonio Organico + giudizio di compatibilità
  • Sostanza Organica + giudizio di compatibilità
  • Potassio + giudizio di compatibilità
  • Fosforo + giudizio di compatibilità
  • Ferro + giudizio di compatibilità
  • Calcio + giudizio di compatibilità
  • Sodio + giudizio di compatibilità
  • Magnesio + giudizio di compatibilità

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Comments: 8

  1. flavio 28 ottobre 2020 at 11:12 Reply

    Buongiorno , ho un prato di festuche , sono presenti un liquidambar un acero e un Liriodendro , 3 acidofile se non sbaglio , che mi soffrono di clorosi ferica , cosa posso fare senza creare problemi all’erba ?

    Valutazione: 4
  2. Ruggero Fabbrica 22 settembre 2020 at 17:24 Reply

    Buon giorno , come posso portare in equilibrio il rapporto c/n in un terreno con un prato maturo? ho un rapporto c/n di 8,6 grazie

    Valutazione: 5
    • Staff Bestprato 24 settembre 2020 at 17:24 Reply

      Ciao Ruggero non è un problema quel valore. La mineralizzazione avviene rapida. Evita di fare ulteriori trattamenti di ammendatura.

  3. Ruggero Fabbrica 2 novembre 2019 at 11:23 Reply

    Buon giorno , come ci si comporta a livello di concimazioni, quando si ha una csc alta ,quindi che va oltre il valore medio di 15, e quindi alcuni elementi non sono resi disponibili,si possono usare prodotti fogliari per risolvere il problema?
    Mentre quando è bassa e c’è il rischio di perdite per dilavamento, apportando sostanza organica si migliora la situazione?

    grazie

    Valutazione: 5
    • Staff Bestprato 2 novembre 2019 at 17:25 Reply

      Salve Ruggero, una elevata capacità di scambio cationico significa che il terreno mette a disposizione facilmente elementi quali il calcio, il magnesio, il potassio e l’azoto ammoniacale. Valori tra 10 e 20 (meq/100g) sono considerati medi. Se la CSC oltrepassa questi valori significa che quel terreno “nutre” molto bene e quindi si possono abbassare i dosaggi delle nutrizioni di alcuni elementi minerali. Viceversa, se la CSC è molto bassa si può intervenire aumentando la sostanza organica presente nel terreno. In casi estremi si può intervenire con nutrizione fogliare.

  4. Ruggero Fabbrica 20 luglio 2019 at 11:23 Reply

    Buon giorno , se è possibile mi potete spiegare cosa significa un terreno mineralizzato e come lo si può correggere grazie

    Valutazione: 5
    • Staff Bestprato 21 luglio 2019 at 09:04 Reply

      Salve Ruggero, per mineralizzazione solitamente si intende è il processo di degradazione operato dai microrganismi decompositori che porta alla formazione soprattutto di azoto minerale (nitrico e ammoniacale). Un terreno ricco di azoto mineralizzato è un terreno con molto nutrimento per il prato.

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