Una prima sostanziale differenza nei terricci da giardinaggio riguarda la presenza di sabbia. Solo per il prato e le piante cactacee si usano terricci composti da elevate quantità di sabbia (che arrivano fino al 60/70%), mentre nei terricci per le piante verdi e da fiore o per l’orto si scelgono tipologie prive di sabbia.
Un secondo elemento di differenziazione e di prestazione riguarda la parte ammendante che può avere diversa origine (matrice vegetale, torbe, …), diverso potere nutritivo (quantità di carbonio organico) e diversa “maturazione” (rapporto C/N/). Alcuni tra i migliori terricci da giardinaggio vengono arricchiti direttamente utilizzando frazioni organiche vegetali ricche di acidi umici.
Una terza ed ultima differenziazione riguarda alcuni specifici terricci strutturati per le esigenze particolari di alcune tipologie di piante, come le orchidee, le acidofile e le piante grasse. In questi terricci vengono aggiunti elementi come la corteccia di pino, la sabbia o altre matrici organiche e vegetali per creare la giusta risposta di ancoraggio e pH.
BENEFICI DEL TERRICCIO
Un buon terriccio fornisce numerosi benefici:
- crea le condizioni ideali per lo sviluppo del seme o delle radici
- favorisce l’assorbimento dei nutrimenti
- regola ed aumenta la disponibilità di acqua
- assicura la presenza di microrganismi amici
- permette l’ancoraggio radicale ottimale
Nelle semine di piante, fiori e prato, in tutti i rinvasi e le piantumazioni di siepi, arbusti, alberature e nella coltivazione dell’orto e aromatiche è importantissimo usare un buon terriccio.
SOSTENIBILITA’ DEL TERRICCIO
Uno dei punti critici dell’uso del terriccio riguarda la sostenibilità. Pochi ne parlano ma è un problema serio ed è un paradosso che proprio nel giardinaggio si faccia uso di prodotti che recano danno all’ambiente.
PRIMO PROBLEMA: LA TORBA
La torba ha delle proprietà fisiologiche che lo rendono uno dei materiali più usati nella composizione dei terricci industriali da giardinaggio.
Ma c’è un problema, un grande problema: la torba è una risorsa naturale non rinnovabile che impiega centinaia e centinaia di anni per formarsi. Lo sconsiderato uso di torba, proprio nel giardinaggio, ha convinto diversi Stati ad abolirne giustamente l’estrazione (Svizzera ad esempio).
Oltretutto le cave di torba vengono realizzate abbattendo boschi e l’estrazione di un solo 1 mq di torba emette fino a 50 Kg di CO2. Un paradosso senza senso, ovvero fare giardinaggio rovinando la natura!
Per fortuna ci sono delle alternative, un esempio lo trovi proprio qui in Bestprato, dove abbiamo messo a disposizione solo terricci senza torba. Terricci professionali ad alta prestazione per tutti gli impieghi (qui trovi il catalogo completo) basati esclusivamente su fibre di cocco e di legno (qui un esempio di terriccio da prato e qui un esempio di terriccio universale).
Per ora, purtroppo, sono terricci non facili da trovare, speriamo che si diffondano sempre di più, nel frattempo siamo a disposizione di chiunque volesse organizzare dei gruppi di acquisto. Puoi scriverci qui.
SECONDO PROBLEMA: LE SABBIE VERGINI
I terricci con sabbia, parliamo in particolare di quelli da prato, contengono quasi sempre sabbie vergini. Sabbie da cave, estratte consumando ingenti quantità di suolo agricolo e fluviale.
Qualcosa si sta muovendo perché finalmente alcune aziende stanno proponendo terricci contenenti sabbie riciclate, in grado di dare performance professionali nel pieno rispetto dell’ambiente (qui e qui un esempio).
NUTRIZIONE DEL TERRICCIO
Lo scopo del terriccio è anche quello di creare l’ambiente ideale di nutrizione della pianta. L’obiettivo è elevare la presenza di carbonio organico al giusto livello per aumentare quella che i tecnici chiamano capacità di scambio cationico, ovvero la capacità del terreno di cedere nutrimenti.
Molti terricci, anche di marche molte famose vengono resi nutrienti con un trucco, ovvero attraverso introduzione di azoto e altri minerali di sintesi chimica.
L’uso smodato ed eccessivo dell’azoto di sintesi chimica è alla base di un grande problema di inquinamento: la nitrificazione della falde d’acqua. In particolare, l’inquinamento da nitrati è il più diffuso e interessa in prevalenza le falde superficiali e le falde contenute negli acquiferi alluvionali,
Il paradosso torna ad essere evidente: il giardinaggio fatto usando prodotti sbagliati che diventa nuovamente un potenziale sistema inquinante.
La soluzione è semplice e consiste nell’usare terricci che tra i componenti non abbiano azoto minerale e scegliere solo terricci con ammendature organiche di tipo vegetale, ricche di acidi umici a catena corta.
Come detto precedentemente, qui in Bestprato, abbiamo fatto una scelta forte, netta e precisa mettendo a disposizione solo terricci senza torba, senza sabbie vergini e senza azoto di sintesi (qui trovi il catalogo completo). Speriamo che tutti ci copino!
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