Trichoderma – il fungo amico del prato e delle piante

I trichoderma sono microscopici funghi dotati di ife, capaci di abitare i primi centimetri del terreno. Grandi qualche millesimo di millimetro, una volta a contatto con le radici della vegetazione ne colonizzano la superficie entrando nei primi strati cellulari ed instaurando un legame molto stretto con la pianta ospite.

ANTAGONISMO

I trichoderma sono degli antagonisti naturali, ovvero una specie di microrganismi che compete e combatte contro specie fungine simili ma capaci di generare malattie nel prato e nelle piante.

POTENTE FORZA COMPETITIVA

Il trichoderma è caratterizzato da un breve ciclo di vita ma da elevati tassi di crescita che raggiungono fino a 2 cm/giorno. Il Trichoderma è altamente competitivo nei confronti delle altre specie grazie alla sua capacità di colonizzare rapidamente l’ambiente e di sfruttare completamente le sostanze nutritive esistenti. In questo modo ai funghi dannosi vengono sottratti spazio e fattori di crescita.

MICOPARASSITISMO

L’ambiente privilegiato dei trichoderma è costituito dai 20-30 cm di suolo più superficiali, dove il microrganismo trova condizioni climatiche ottimali e risorse nutritive in abbondanza.

I trichoderma si nutrono di materia organica e di sostanze esudate dalle radici delle piante. Ma sono in grado anche di nutrirsi di altri microrganismi: attraverso la secrezione di enzimi, le ife dei trichoderma demoliscono le pareti cellulari degli altri funghi ed accedono così ai nutrienti presenti nel citoplasma.

AIUTO ALLA CRESCITA

Un grande effetto positivo dei trichoderma è la stimolazione della crescita delle radici e delle piante. I Trichoderma producono sostanze chiamate auxine che vengono passate alla pianta ospite. Le auxine sono una specie ormoni vegetali regolatori di crescita, essenziali per lo sviluppo della pianta.

MIGLIORE ASSORBIMENTO NUTRITIVO 

I trichoderma sono in grado di rendere i nutrienti presenti nel suolo più facilmente disponibili per la pianta. Tramite la produzione di acidi organici il valore del pH dello spazio attorno alle radici della pianta ospite viene ridotto e quindi aumenta la solubilità di fosfati e di micronutrienti come il ferro.

PROTEZIONE MALATTIE /1

I trichoderma connessi con le radici delle piante, causano positive alterazioni metaboliche e genomiche. Questi cambiamenti portano una maggiore resistenza della pianta ospite ad un’ampia gamma di funghi e virus patogeni.

PROTEZIONE MALATTIE /2

Molto interessante è anche la resistenza indotta, ovvero una specie di immunizzazione che i Trichoderma inducono nella pianta attraverso l’intensificazione della produzione di acido salicilico e dell’acido jasmonico, che a loro volta possono innescare l’attivazione dei meccanismi di difesa come la produzione di fitoalessine (sostanze tossiche) quando il fungo patogeno attacca la pianta.

PROTEZIONE MALATTIE /3

I trichoderma sono in grado di crescere all’interno dei primi due strati cellulari della radice della pianta ospite. La produzione di proteine ed enzimi dei trichoderma stimolano la pianta a produrre molecole che sono responsabili della trasmissione dei segnali che segnalano l’attacco da parte di un patogeno e innescano quindi le reazioni di difesa nella pianta.

MAGGIORE TOLLERANZA AGLI STRESS

Stimolando la crescita di radici, la pianta diventa automaticamente più resistente, intercetta più nutrimenti e può raggiungere l’acqua ancora più in basso nel terreno durante i periodi di siccità. I trichoderma sono in grado di fornire un aiuto concreto alle piante per fronteggiare le situazioni di stress grazie al loro potente effetto biostimolante.

Esempi di prodotti con trichoderma, uso e dosaggio:

  • PRATO: somministrare un concentrato liquido di 20-50 grammi di trichoderma UFC10^7 o UFC10^9 (qui e qui un esempio) ogni mese da marzo a novembre in 10 litri di acqua per 100 mq di prato. Irrigare abbondantemente.
  • ARBUSTI, ALBERI E SIEPI:  concimare 4 volte all’anno con 40-100 grammi al mq di un concime granulare arricchito di trochidemra (qui e qui un esempio)
  • PIANTE VERDI A TERRA, IN VASO E DA FIORE: aggiungere una volta al mese all’acqua di irrigazione 2-3 grammi di trichoderma UFC10^7 o UFC10^9 (qui e qui un esempio) in 10 litri di acqua

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Fonti:

BIOTECHNOLOGY AND BIOLOGY OF TRICHODERMA – A. Singh, B.K. Sarma, H.B. Singh e R.S. Upadhyay – Elsevier 2014.

TRICHODERMA SPECIES — OPPORTUNISTIC, AVIRULENT PLANT SYMBIONTS – Gary E. Harman, Charles R. Howell , Ada Viterbo, Ilan Chet§ and Matteo Lorito – Microbiology Volume 2 | January 2004

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