Riprodurre una rosa per talea significa prendere un frammento di ramo appositamente tagliato, posizionarlo in un terreno fertile e fare in modo che rigeneri le parti radicali mancanti, dando così vita ad un nuovo esemplare.
Si tratta di un sistema di riproduzione che sfrutta le enormi proprietà rigenerative delle piante, in particolare quella di differenziare il tessuto radicale dal tessuto indifferenziato (merismatico) del resto della pianta.
IL PERIODO GIUSTO
Il periodo migliore per far una talea di rosa è intorno al mese di agosto, ovviamente è possibile eseguire l’operazione anche nei 2 mesi precedenti e nei 2 successivi (giugno / luglio e settembre / ottobre). In linea di principio il periodo giusto è quello nel quale la rosa ha terminato la sua fioritura.
QUALE RAMO SCEGLIERE
La scelta del ramo dal quale ricavare i pezzetti per le talee è di fondamentale importanza. Va scelto un ramo sano e vigoroso, di almeno 5 millimetri di diametro, privo di difetti, ma soprattutto un ramo giovane, cresciuto nell’ultimo anno, verde e privo di lignificazione marroncina.
COME PREPARARE IL PEZZETTO
Dal ramo scelto si andrà ad estrarre un pezzettino di circa 15/20 centimetri in cui devono essere presenti alcuni nodi dai quali spuntano gruppi di foglie.
Procedendo dal basso, eseguiremo un primo taglio perpendicolare al ramo stesso, circa un centimetro sotto un nodo di foglie. Deve esser un taglio netto senza schiacciature, eseguito con una buona cesoia a lama passante (qui un esempio).
Procedendo verso l’alto conteremo 4 o 5 nodi (gruppi di foglie laterali) ed eseguiremo un taglio finale appena sopra l’ultimo nodo, questa volta il taglio deve essere inclinato di circa 45 gradi.
A questo punto dovremmo togliere tutte le foglie dai primi 2 / 3 nodi, tagliandole a livello del piede, ma non del tutto, lasciando circa 1 mm di stelo. Per quest’operazione è consigliata una forbice da fiorista tipo queste.
La parte del ramo ripulita dalle foglie sarà quella che andrà interrata.
Nella parte rimanente del ramo, potremmo lasciare le foglie ma dovranno essere piccole ed in numero ridotto di 1 o 2 per nodo.
Se da un nodo spuntano troppe foglie, si tagliano completante quelle più grandi, se sono poche ma grandi, le si riducono di dimensione con un taglio a metà foglia.
IL TERRICCIO
Ora la talea è pronta per essere interrata in un vaso di 10 / 15 cm di diametro. Dovremmo usare un buon terriccio acido, non troppo ricco di nutrimenti (qui un esempio) e aggiungere in parti uguali della perlite agricola poco polverosa (qui un esempio).
Per ogni 2/3 litri di terriccio è suggerito aggiungere un cucchiaio di micorrize in polvere (tipo queste) e mezzo pugnetto di concime organico in pellet arricchito di trichoderma (tipo questo).
Il rametto andrà interrato per metà della sua lunghezza facendo in modo che i nodi privi di foglie siano sottoterra. È possibile anche usare un vaso più grande in cui posizionare più talee. Importante: il vaso deve essere provvisto di fori nel fondo.
TRUCCHI
Un piccolo trucco consiste nell’immergere la parte bassa del rametto in una soluzione fungicida a base di olio di neem e acqua (qui un esempio) per evitare marcescenza.
Si possono anche usare prodotti radicanti, chiamati in maniera furba “ormoni radicanti”, ma si tratta sempre di prodotti sintetici di acido alfanaftilenacetico. A quel punto meglio usare la polvere un’aspirina frantumata o in alternativa del semplice miele.
UMIDITÁ E OMBRA
Dopo aver posizionato le talee e compresso un po’ il terriccio, la prima operazione da fare è bagnare finche l’acqua non esce dal fondo del vaso. Poi dovremmo posizionare il vaso in ombra, in un luogo luminoso ma non al contatto diretto del sole.
La radicazione della talea avviene solo se riusciremo a mantenere il terriccio costantemente umido, evitando che il rametto e le foglie si disidratino. Ecco come fare:
- se fa caldo bagnare il terreno ogni giorno con un piccolo annaffiatoio
- evitare comunque i ristagni, se il terreno è ancora umido non serve bagnarlo di nuovo
- con una pompa a spruzzo nebulizzare acqua nelle piccole foglie rimaste
MINI SERRA
Come spiegato prima, un punto fondamentale è quello di evitare la disidratazione del rametto per effetto dell’evaporazione e traspirazione.
Questo è il motivo per il quale dobbiamo tenere il terriccio umido ed è anche il motivo per il quale abbiamo ridotto il numero e la dimensione delle foglie nei nodi superiori. Ma purtroppo non basta.
La soluzione è piantare ai lati del vasetto quattro piccoli tutori in bambù (tipo questi), tagliandoli a 30 / 40 cm di altezza e infilarci sopra un sacchetto di nylon bianco o trasparente (va bene anche un sacchetto da freezer) e creare così una piccola serra.
Il sacchetto andrà poi legato sul fondo del vaso, si può usare un elegante legaccio da giardinaggio o una qualsiasi altra soluzione. Lo scopo è creare una piccola serra che preservi l’umidità del vaso, del ramo e delle foglie e che permetta un facile accesso per irrigare e nebulizzare.
CONCLUSIONI
La radicazione della talea è un vero e proprio atto di vita influenzato da mille fattori. Solitamente impiega un tempo variabile da 30 a 60 giorni ed occorre quindi munirsi di pazienza.
Il nostro compito è quello di evitare la disidratazione ed attendere che la natura faccia il suo corso e, se saremo stati bravi, ci ricompenserà intorno alla 5 ^ o 6^ settimana con l’emissione di un prima piccola, giovane, meravigliosa fogliolina.
Dopo che la talea ha radicato continueremo a bagnare intervenendo una volta alla settimana con un fertilizzante liquido specifico per rose (tipo questo).