Lavori da Fare dopo la Semina del Prato – Vademecum Autunno

Erba verde di un prato giovane in primo piano dopo la semina

La semina o la risemina di un prato non terminano quando l’erba raggiunge l’altezza del primo taglio. Il manto erboso impiega da 3 a 4 settimane per raggiungere gli 8 / 10 cm di altezza, ma poi ha bisogno di almeno altre 8 / 12 settimane per irrobustirsi definitivamente.

Questo tempo è necessario affinché la lamina fogliare si allarghi da poco più di 1 mm fino alla larghezza ottimale, che può essere di 3, 4 o anche 5 mm.

L’altro elemento che richiede tempo è l’approfondimento radicale. In questo caso potrebbero essere necessari anche più di 6 mesi per raggiungere la maturità.

Man mano che il tempo passa, il prato inizierà ad emettere nuove foglie dai suoi culmi che contribuiranno a rendere il manto erboso sempre più denso e fitto.

Il periodo di passaggio dal primo taglio alla fase adulta finale è un periodo delicato, nel quale occorre prestare molta attenzione. Il prato in questa fase è ancora debole, poco fitto ed incapace di sopportare gli stress.

Vediamo una serie di lavorazioni da fare dopo i primi tagli fino alla maturità:

PREMESSA

Dal momento della germinazione fino ai primi tagli non andrebbe fatto nulla. Va inoltre evitato di calpestare il prato e qualsiasi trattamento va posticipato alle settimane successive.

È una fase nella quale ci si concentra sull’irrigazione e basta: nelle prime 2 settimane dopo la semina si farà in modo che il terreno rimanga sempre umido, e nelle successive si irrigherà (quando non piove) una volta al giorno in maniera via via più abbondante.

Se il prato è nato male o se in alcune zone i semi si sono spostati non si può fare nulla. Qualsiasi operazione richiederebbe di entrare nel prato con il rischio di rovinare la parte sana.

FOGLIE

Le foglie che cadono in autunno sopra un prato che sta germinando possono creare problemi in quanto sotto di esse c’è poca luce e c’è ristagno di umidità. Un giovane prato ha bisogno della massima luce possibile e allo stesso tempo la massima areazione possibile, quindi va tenuto costantemente pulito dalle foglie.

D’altra parte calpestare il prato per andare a rastrellare quando è ancora giovane può creare problemi, in questo caso si consiglia di utilizzare soffiatori tipo questo.

TEMPORALI E PIOGGE INTENSE

Forti acquazzoni e piogge intense, di per sé, non costituiscono un problema, a meno che non si verifichi un ristagno costante e prolungato per molti giorni. In questo caso, è importante intervenire eseguendo delle piccole bucature, anche con una semplice forca, per favorire il drenaggio.

Diverso è il discorso dello spostamento delle sementi, che può verificarsi quando le piogge intense creano ruscellamenti.

L’intervento va attentamente ponderato e dipende dal momento in cui si è verificato lo spostamento: se sono passati massimo due o tre giorni, è possibile redistribuire i semi spostati utilizzando un rastrello.

Tuttavia, se sono trascorsi più giorni, l’intervento può essere rischioso, poiché i semi potrebbero già aver emesso le prime radichette e quindi essere danneggiati durante la lavorazione.

PRIMI TAGLI

I primi tagli sono sempre un momento complicato perché il peso del rasaerba tende a piegare i giovani fili d’erba che poi faticano a tornare ritti. La quantità di erba esportata durante i tagli deve essere il meno possibile. L’idea è solo quella di “pelare” le punte più alte, per fare in modo che le zone più basse raggiungano la stessa altezza.

Bisogna evitare l’uso del robot tagliaerba e utilizzare possibilmente rasaerba leggeri. Occorre prestare molta attenzione ai cumuli di terra dei lombrichi che non vanno schiacciati. Quando li si nota, e prima di calpestarli con le ruote del tagliaerba o con le scarpe, bisogna sparpagliarli gentilmente con un attrezzo tipo questo.

CONCIMAZIONE FINALE

L’operazione più importante dopo i primi tagli è sicuramente la concimazione. Il concime usato in semina ha terminato l’effetto e ora è molto importante nutrire il manto erboso.

Esistono diverse strategie di concimazione in funzione del periodo climatico nel quale ci si trova.

Se siamo all’inizio dell’autunno, useremo un fertilizzante granulare, a prevalenza azotata ma correttamente bilanciato (tipo questo o questo).

Se invece l’inverno ed il freddo sono alle porte, si opterà per anticipare la concimazione antistress (potassica) usando un concime tipo questo o questo.

Nelle stagioni incerte, quando l’autunno è già iniziato ma il freddo ancora non è arrivato, è possibile eseguire una nutrizione di transizione usando a dosaggio pieno un fertilizzante fogliare tipo questo.

Questo fertilizzante nutrirà per circa 3 settimane dandoci poi il tempo di eseguire la concimazione antistress senza doverla anticipare troppo.

AIUTARE SVILUPPO FOGLIARE 

I trattamenti fogliari e radicali sono un’ottima soluzione per velocizzare il processo di irrobustimento fogliare e radicale. Prima il prato diventa adulto e prima sarà capace di resistere a tutte le avversità.

Se notiamo che il prato fatica ad ispessirsi, andremo ad eseguire un trattamento fogliare che mira soprattutto a potenziare la fotosintesi clorofilliana. Per questo scopo si usano prodotti a base di alghe brune ricche di citochinine. Basterà eseguire un trattamento con 50 grammi di un prodotto tipo questo da diluire in 10 litri di acqua per ogni 100 mq di prato.

AIUTARE SVILUPPO RADICALE

Se vogliamo anche stimolare lo sviluppo delle radici, opteremo per un trattamento radicale a base di anidride fosforica (qui un esempio) che esalta l’accrescimento e il fascicolamento della parte sotterranea della pianta. Lavorare sulle radici è in realtà una delle cose più utili da fare quando un prato è giovane, ma ovviamente nulla ci vieta di fare entrambi i trattamenti.

PROTEZIONE

Una delle minacce più serie che colpisce un giovane prato nei suoi primi mesi di vita sono le malattie fungine.

Una strategia di serio aiuto del prato dovrebbe sempre comprendere un trattamento di prevenzione e di contrasto delle principali patologie.

Per questo scopo si usano prodotti a base di trichoderma, micorrize e batteri pgpr (qui un esempio). Si tratta di fare un trattamento radicale una volta al mese a settembre, ottobre e novembre.

Facendo riferimento ad un prodotto tipo questo, andremo ad usare 50 grammi diluiti in una decina di litri di acqua per 100 mq di prato. Dopo distribuito il prodotto accenderemo l’irrigazione e daremo una ventina di litri di acqua al mq.

Per aumentare al massimo la protezione dalle malattie è utilissimo eseguire dopo una decina di giorni anche un trattamento con complessati di rame. Si consiglia di utilizzare 40 g di un prodotto tipo questo mescolati a 60 g di un altro prodotto come questo, il tutto per 100 m quadri di prato.

RULLATURA

Dopo i primi tagli è possibile eseguire una rullatura per compattare il terreno e interrare meglio le radici superficiali.

Si tratta di un’operazione che in alcuni casi è molto utile e che va eseguita con un rullo da prato (qui un esempio). La rullatura è però sconsigliata in caso di terreni argillosi o che tendono al ristagno.

SE NON È VENUTO BENE

La creazione di un prato sano forte e bello richiede pazienza e costanza. Le prime fasi di vita sono le più delicate e necessitano di tutte le cure possibili.

Di fondamentale importanza, nei primi 6 mesi di vita, è evitare nella maniera più assoluta i tagli bassi. In questa fase il prato va tenuto a non meno di 7 cm di altezza.

È difficile riuscire subito nell’impresa di ottenere un prato perfettamente compatto, uniforme e robusto in tutte le sue parti. La germinazione e la crescita sono influenzati da mille fattori alcuni dei quali non sono sotto il nostro controllo.

Cerca di resistere all’idea di metterci subito mano: il più delle volte si fanno solo danni. Qualora il tuo prato non risultasse fitto e compatto non ti devi preoccupare, avrai tempo durante la primavera successiva di recuperare le zone che non sono venute bene.

Se invece alcune zone sono completamente prive di fili d’erba, può intervenire localmente utilizzando uno speciale impasto di terriccio e sementi che troverai descritto qui. L’operazione va eseguita solo dopo 1 mese dalla semina originaria.

Passando al discorso infestanti, quando un prato non nasce rapidamente è probabile che arrivino anche le malerbe. Finché il prato non è robusto, va evitato qualsiasi trattamento di diserbo selettivo che potrebbe nuocere gravemente alla parte buona del prato.  Per contrastare le infestanti, però, è possibile iniziare da subito una strategia naturale che trovi descritta qui.

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