La potatura della siepe è un momento molto importante non solo per far rientrare in una sagoma e in un ingombro ben precisi le piante, ma anche per stimolarle ad irrobustirsi ed infoltirsi soprattutto quando sono giovani.
QUANDO POTARE
Le siepi, sia sempreverdi che caducifoglie, vanno potate in due periodi dell’anno:
- a primavera inoltrata (aprile / maggio)
- alla fine dell’estate (fine agosto / settembre)
Questa regola vale per tutte le siepi (lauro, alloro, edera, gelsomino, photinia, lauroceraso, bosso, cupressocyparis leylandii, ecc), fa eccezione la siepe di ligustrino che richiede tre interventi, in aprile, giugno e settembre.
Solitamente si tende a preferire la potatura in primavera per interventi più consistenti, mentre alla fine dell’estate si segue solitamente una rifinitura. Ma se la siepe sta crescendo troppo, è fuori forma o è cresciuta in maniera disordinata, non c’è problema ad eseguire potature consistenti anche a fine estate.
QUALI STRUMENTI USARE
Solitamente si usano specifici tosasiepi elettrici, a batteria o a motore, con lame di lunghezza variabile da 50 a 60 cm e passo tra i denti da 20 a 30 millimetri (qui alcuni esempi).
In alcuni casi, soprattutto nelle siepi a foglia larga, la potatura eseguita utilizzando cesoie tradizionali (forbici grandi tipo queste), permette di ottenere tagli più precisi e quindi uno stress minore.
Per i rami più grossi è necessario usare forbici da potature oppure troncarami e, in alcuni casi, piccoli seghetti.
Completano la dotazione:
- uno o più teli da giardinaggio (tipo questi) da stendere sotto la siepe per facilitare la raccolta della vegetazione potata
- un rastrello a ragno (qui un esempio) che permette la pulizia rapida e con poca fatica dei residui di taglio
- un sacco grande tipo questo per la raccolta e il trasporto della vegetazione potata
- una scala da giardino in caso la siepe superi il metro e mezzo di altezza.
CONSIGLI PRATICI DI TAGLIO
- Prima si tagliano i fianchi e poi si taglia la testa della siepe
- Il taglio andrebbe condotto tendendo un filo lungo l’asse della direzione da seguire, fermato con due picchetti alle estremità della siepe. Questo servirà sia per mantenere l’altezza sempre uguale e sia per evitare di assottigliarla troppo
- Non è una regola fissa ma solitamente si procedere dal basso verso l’alto con attrezzi elettrici mentre nella potatura a forbici si lascia la parte bassa per ultima
- Nella parte bassa è possibile allargare il taglio, in modo da conferire una forma leggermente a trapezio: in questo modo la parte inferiore della siepe riceverà più luce
COSA FARE DOPO IL TAGLIO
Va sempre tenuto a mente che i tagli sono delle ferite e che possono favorire l’insorgenza di malattie fungine.
Dopo aver eseguito la potature è importante eseguire un trattamento di prevenzione delle malattie fungine a base di ossicloruro di rame (qui un esempio) o poltiglia bordolese (qui trovi spiegato come farla in casa)
Ricordiamoci sempre di diserbare le erbacce alla base, usando un prodotto naturale tipo questo o un attrezzo manuale tipo questo.
Le operazioni terminano con una concimazione che può essere eseguita con fertilizzanti minerali di tipo granulare (va bene un concime bilanciato da prato tipo questo) oppure idrosolubili (tipo questo). In alternativa si posso usare fertilizzanti organici di tipo vegetale arricchiti di micorrize e/o trichoderma (qui e qui due esempi di concimi).
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