Pythium – Protocollo Cura Naturale – Metodo Bestprato

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come curare pythium

La malattia più pericolosa per il prato in estate si chiama pythium. Non è l’unica malattia fungina estiva ma è sicuramente la più distruttiva. Pythium è un termine scientifico che deriva dal greco e che significa marcire.

Il fungo, per svilupparsi, ha bisogno di caldo e di umido ed è così potente e veloce perché attacca sia le foglie che le radici dell’erba arrivando a distruggere il colletto e tutte le capacità di rigenerarsi della pianta.

Le infezioni da pythium causano sintomi come il marciume radicale, il damping-off (collasso delle piantine), ingiallimento delle foglie e il rallentamento della crescita. Le piante infette diventano molli e acquose, spesso di colore marrone scuro per poi ingiallire e morire.

ATTENZIONE! Un prato attaccato dai funghi patogeni del pythium è capace di marcire e poi seccare definitivamente nel giro di pochi giorni, talvolta poche ore. Al primo segnale è necessario agire nel più breve tempo possibile.

PROTOCOLLO DI CURA NATURALE

L’approccio naturale di cura del pythium che a differenza di quello chimico non è tossico ne inquinante, può essere molto efficace a patto di metterlo in atto prontamente appena si notano i primi segnali di attacco patogeno. Vediamo il protocollo del Metodo Bestprato:

  1. Stop ai tagli e al calpestio per evitare di distribuire le spore al resto del prato
  2. Nelle zone infetti non irrigare e non distribuire concimi o sostanza organica
  3. Eseguire n.3 trattamenti a distanza di 3/4 giorni uno dall’altro con complessati di rame in acido lignosolfonico e glicinbetaine. Esempio di dosaggio: 40 grammi di un prodotti tipo questo mescolati a 60 grammi di un prodotto tipo questo in 10 litri di acqua per 100 mq di prato
  4. Aggiungere 125 grammi di adesivante (qui un esempio) per prolungare l’effetto fungistatico
  5. In caso di stagnazione di umidità con conseguente lamina fogliare perennemente bagnata, è utile asciugare le zone più colpite usando soffiatori per foglie (tipo questi).
  6. Al termine dei 3 trattamenti, attendere 5 giorni ed eseguire un trattamento fogliare con bacillus subtilis, (qui un esempio) in extra-dosaggio di 70 grammi per 100 mq .
  7. Rimane sempre utile acidificare i primi millimetri di suolo usando zolfo lenticellare (qui un esempio) in dosaggio di circa 45-50 gr/mq.

COSA FARE DOPO

Essendo il pythium una malattia potenzialmente molto distruttiva è fortemente consigliato agire di prevenzione fortificando le difese del prato e aumentando le risposte immunitarie sia delle zone che hanno subito l’attacco che nella parte sana del prato.

La malattia viene facilmente evitata se durante tutti i mesi estivi (giugno, luglio, agosto e settembre) si segue questo protocollo:

  • Un trattamento ogni 4 settimane con complessati di rame in acido lignosolfonico e glicinbetaine. Esempio di dosaggio: 40 grammi di un prodotti tipo questo mescolati a 60 grammi di un prodotto tipo questo in 10 litri di acqua per 100 mq di prato. Non irrigare il prato per 24/48 ore.
  • Dopo 10/15 giorni dal trattamento, distribuire un concentrato di bacillus subtilis (tipo questo), diluito in acqua e somministrato attraverso una normale pompa irroratrice. Il dosaggio va da 30 a 50 gr per ogni 100 mq di prato da diluire in una decina di litri di acqua. Non irrigare il prato per 24/48 ore.
  • Per la massima protezione, dopo qualche giorno ancora, somministrare 35/50 gr di un buon prodotto a base di trichoderma (tipo questo) in 10 litri di acqua. Al termine accendere l’impianto di irrigazione e bagnare abbondantemente con almeno 10 litri di acqua al mq. Ripetere l’operazione ogni 4 settimane.
  • Cambiare modalità di irrigare il prato: bagnare sempre solo alla mattina presto, in maniera abbondante facendo lunghe pause tra un ciclo e l’altro (anche di 3/5 giorni)

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