Problemi Frequenti nelle Piante da Interno in Inverno

Valutazione: 5 - 1 recensioni

Affinché una pianta rimanga sana c’è bisogno che venga mantenuto uno speciale equilibrio tra cinque fattori: luce, temperatura, acqua, nutrimento e aria.

Le più comuni piante di appartamento provengono dalle zone sub tropicali o tropicali del pianeta, zone nelle quali l’umidità rimane alta tutto l’anno, la temperatura non scende difficilmente sotto i 15° e la durata di luce diurna è quasi sempre superiore alle 11 ore.

I problemi invernali più frequenti che capitano alle piante quando vengono coltivate in casa dipendono dalla difficoltà di garantire la corretta quantità di tutti questi elementi, soprattutto di umidità e di luce.

Un altro problema che capita molto spesso è da mettere in relazione al fatto che ci dimentichiamo di nutrirle pensando che siccome è inverno non hanno bisogno di nulla. Ma si tratta di un errore.

Vediamo uno per uno questi tre principali problemi e cosa fare per risolverli.

UMIDITA’

Siccome le piante che coltiviamo all’interno di casa provengono quasi tutte dalle regioni più calde e umide del globo, un’umidità del 50/60% dell’aria è il minimo richiesto per le loro necessità.

Quando l’umidità scende sotto certi livelli, gli stomi delle piante perdono turgore ed elasticità, iniziano a funzionare male con l’effetto di rendere più difficili gli scambi gassosi e la respirazione.

Il risultato è che le piante iniziano ad andare in sofferenza con apici fogliari che diventano bruni, caduta dei boccioli, mancanza di tropismo e una debolezza generale che può portare la pianta ad ammalarsi molto più facilmente.

Esistono diverse strategie che possiamo utilizzare per aumentare l’umidità ambientale e le abbiamo tutte descritte bene in questo articolo.

Si va dal semplice avvicinare le piante una all’altra, all’eseguire lavaggi e spruzzature per finire com operazioni più risolutive che impiegano piccoli umidificatori. Se vuoi conoscere nei dettagli tutto, vai qui.

LUCE

La luce che l’occhio umano può percepire è soltanto una parte della totalità dell’energia luminosa. Il nostro occhio non percepisce ad esempio né i raggi ultravioletti né quelli a infrarossi che vanno comunque a comporre la luce solare.

Per quanto riguarda le piante, le loro funzioni vitali si svolgono sul piano dello spettro visibile ma l’impiego che esse fanno della luce solare va messo in relazione di più alle caratteristiche energetiche che non di visibilità.

Senza entrare troppo nel dettaglio già da queste considerazioni risulta evidente che non possiamo fidarci dei nostri occhi per stabilire la quantità di luce necessaria alle piante.

Il problema è particolarmente sentito durante l’inverno, stagione nella quale le piante coltivate in interno ricevono veramente poca luce solare. L’energia prodotta dalle lampade che utilizziamo per illuminare le stanze di casa non sono assolutamente in grado di attivare le reazioni fotochimiche in maniera adeguata.

Il deperimento invernale di molte piante, la caduta di foglie e la crescita stentata va spesso messo in relazione proprio a questa sistematica mancanza di corretta energia luminosa.

Per fortuna la soluzione è tutto sommato semplice perché basta dotarsi di specifiche lampade per piante, dotate di bulbo a led a spettro completo, capaci di alimentare la fotosintesi clorofilliana e indurre la crescita delle strutture vegetali.

La cosa importante è saperle scegliere bene optando per per lampade che mescolano tutte le lunghezze d’onda in ogni chip LED, compresi raggi UV e IR (qui un ottimo esempio).

Durante tutti i mesi invernali fino a fine febbraio si consiglia di eseguire da 2 a 5 turni di illuminazione giornaliera per circa 10 ore. A titolo di esempio, una lampada da 15 watt come quella suggerita qui sopra è in grado di servire un’area di circa 1.5 mq se posizionamento a circa 50 cm dalle piante.

NUTRIMENTO

Tutte le piante coltivate in casa e mantenute quindi a temperature superiori ai 15 /18°, anche quando non ricevono tanta luce, riescono a mantenere attive gran parte delle loro attività metaboliche.

Non è rado osservare che diverse specie di piante riescono ad emettere nuove foglie durante la stagione invernale e questo ci deve far riflettere sull’enorme importanza che ha la nutrizione anche durante la stagione fredda.

Certo, la frequenza di nutrizione può essere leggermente ridotta rispetto alle richieste di primavera o estate, ma non deve essere assolutamente sospesa.

Inoltre, visto gli stress causati dalla scarsità di luce e dalla presenza di umidità non nei valori corretti, è caldamente suggerito effettuare anche dei trattamenti stimolanti oltre la nutrizione di base.

Il trattamento più stimolante in assoluto si basa su estratti di alghe brune e la buona notizia è che possiamo mescolare questa tipologia di prodotti assieme ai nutrimenti, il tutto somministrabile poi alla pianta attraverso l’acqua di irrigazione o per irrorazione fogliare.

Esempio di nutrizione e stimolazione invernale

  • Diluire 20 ml di un concime per piante liquido (quiqui e qui alcuni esempi) in 3 litri di acqua
  • Aggiungere 30 ml di estratto di alghe brune (qui un esempio)
  • Distribuire al terreno
  • Trattamento da ripetere ogni 3 settimane
  • In caso di trattamento fogliare ridurre del 50% l’estratto di alghe brune

1 comment

  1. Enrica 6 aprile 2022 at 16:44 Reply

    Mi avete salvato le piante… Mille grazie!!!!

    Valutazione: 5

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