Prevenzione e Cura delle Malattie Invernali nel Prato

Valutazione: 5 - 1 recensioni

Le malattie invernali nel prato si manifestano a partire da novembre, quando le temperature iniziano a scendere stabilmente sotto i 15°, le ore di luce si riducono e l’umidità rimane elevata per gran parte della giornata.

Le patologie fungine tipiche della stagione tardo autunnale / invernale sono soprattutto di due specie: le ruggini (puccinia) e il microdochium nivale.

La ruggine del prato (puccinia) è una malattia fungina che si manifesta con l’apparizione di piccoli puntini giallo/arancioni sulle foglie che, una volta toccate, disperdono una grande quantità di spore.

Il microdochium nivale si presenta invece con lanugini cotonose bianche tra le foglie accompagnate da marciume al centro.

PERICOLOSITA’

Entrambe le patologie sono pericolose soprattutto quando vengono trascurate, ma il microdochium nivale è sicuramente più temibile in quanto capace di portare il manto erboso rapidamente alla morte.

Il problema principale del combattere questi tipi di malattie dopo che si sono manifestate, è legato al fatto che durante la stagione fredda tutti i trattamenti, anche quelli di tipo chimico, hanno scarsa efficacia.

PREVENZIONE

E’ quindi evidente che la soluzione sta nella prevenzione, ovvero nel contrasto biologico e naturale che sfrutta le difese interne delle piante e alcune classi di microrganismi per contrastare i funghi patogeni.

La strategia del Metodo Bestprato prevede l’uso di alcune tipologie di prodotti capaci di apportare benefici anche con temperature basse.

STRATEGIA 1 / MICRORGANISMI

I microrganismi antagonisti da inserire nel terreno che sono capaci di creare una barriera contro i funghi patogeni invernali sono di due specie: trichoderma e pseudomonas. Questi trattamenti vanno eseguiti irrorando il prato con una pompa a mano o a spalla e poi irrigando la superficie per far giungere il prodotto nel sottosuolo in prossimità delle radici.

Esempio di trattamento per 100 mq di prato:

  • 50 gr di un concentrato di trichoderma (qui un esempio)
  • 50 gr di un concentrato di pseudomanos (tipo questo)
  • Volendo semplificare è possibile utilizzare solo il trichoderma, anche se l’unione con il pseudomonas aumenta l’efficacia protettiva soprattutto nei confronti delle patologie invernali
  • Diluire in 10 litri di acqua
  • Distribuire e poi irrigare il prato

Opzionale: per aumentare l’efficacia del trattamento, e fare in modo che i microrganismi arrivino alle radici, è possibile aggiungere 200 gr di sostanza umica (tipo questa o questa) e 150 grammi di un buon agente surfattante (tipo questo).

STRATEGIA 2 / DIFESE INTERNE

La seconda potente tecnica di prevenzione delle malattie invernali riguarda le difese interne della pianta che è possibile aumentare facendo dei trattamenti, questa volta di tipo fogliare.

Questa tipologia di trattamenti viene eseguita sempre con una pompa irroratrice ma distribuendo dei prodotti che poi vanno lasciati per almeno quarantott’ore sulle foglie del prato senza irrigare o senza che vengano dilavati dalla pioggia.

Nell’esempio qui sotto vengono proposti due tipologie di trattamenti, uno standard ed uno più potente in caso di forte pericolo.

Esempio di trattamento per 100 mq di prato:

    • Induzione di resistenza standard: trattamento fogliare con 60 grammi di un complessato rameico e glicinbetaine (tipo questo) da diluire in 10 litri di acqua
    • Induzione di resistenza avanzato: trattamento fogliare con 60 grammi di un complessato rameico e glicinbetaine (tipo questo) + 40 grammi di un complessato rameico ricco di zolfo (tipo questo)

QUANDO FARE I TRATTAMENTI

La frequenza con cui eseguire questi trattamenti dipende dal livello di sicurezza che si vuole ottenere e alle condizioni meteo climatiche, in quanto con temperature sotto i 7° l’efficacia si riduce.

In linea di massima si consiglia un trattamento a novembre e, quando possibile un trattamento anche a dicembre, vanno scelte delle giornate miti e soleggiate e il trattamento va eseguito verso mezzogiorno.

CURA

Quando un prato è già sotto attacco di una patologia è necessario cambiare strategia intervenendo in maniera differenziata nelle zone colpite e mantenendo invece i trattamenti preventivi nel resto del manto erboso.

Pur essendo possibile curare l’erba con prodotti chimici va ricordato che si tratta di prodotti potenzialmente molto tossici il cui uso richiede un patentino.  Le strategie di tipo naturale possono essere altrettanto potenti ed efficaci a patto di essere tempestivi e soprattutto preventivi. Vediamo due classici casi.

In caso di presenza di ruggine (puccinia):

  • Questo tipo di malattia è causata anche da una carenza di azoto associata a un’alta presenza di umidità
  • Intervenire con un concime azotato tipo questo o questo
  • Evitare di tenere l’erba più alta di 7 cm
  • Eseguire un trattamento ogliare con 60 grammi di un complessato rameico e glicinbetaine (tipo questo) da diluire in 10 litri di acqua, irrorare le parti e ripetere il trattamento dopo 3 giorni
  • Asciugare le zone infette con un soffiatore
  • Non calpestare le zone infette
  • Se si taglia l’erba disinfettare le lame con acqua ossigenata dopo aver tagliato le zone infette

In caso di presenza di microdochium nivale:

  • Attenzione: questo tipo di malattia è causata da un fungo molto aggressivo
  • Eseguire un trattamento fogliare con 60 grammi di un complessato rameico e glicinbetaine (tipo questo) + 40 grammi di un complessato rameico ricco di zolfo (tipo questo)
  • Aggiungere 120 grammi di adesivante (qui un esempio)
  • Irrorare le parti e ripetere il trattamento per 3/4 volte a distanza di 3 giorni
  • Asciugare le zone infette con un soffiatore
  • Non calpestare le zone infette

Comments: 2

  1. Giorgio Malavasi 13 novembre 2021 at 18:40 Reply

    Segnalo non tanto una malattia, quanto un fastidio consistente, che in questa stagione si fa più forte e rovina il prato: le talpe. Ho provato a scacciarle con il dissuasore acustico, ma devono essere sorde; ho tentato allagando i loro tunnel, ma ringraziano per la doccia. Che fare?

    Valutazione: 5
    • Staff Bestprato 16 novembre 2021 at 19:33 Reply

      ciao Giorgio non è per nulla un problema semplice nel senso che quasi tutti i prodotti, oserei dire tutti, possono non funzionare. Le trappole sono difficili da posare, i veleni vengono spesso riconosciuti, non mi rimane che dirti di provare dei dissuasori olfattivi tipo questi

Rispondi a Giorgio Malavasi Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Biostimolare il prato in estate - Il Potassio: un antistress estivo - Concimare il prato ad Aprile - Combattere infestanti in modo naturale - Programma di Concimazione Annuale del Prato - Seminare il prato a primavera - Come rigenerare il prato a primavera - La concimazione in primavera - La risemina del prato - Il primo taglio stagionale - La rigenerazione del prato - Combattere il muschio - La lotta al feltro - La neve ed il tappeto erboso. - Quale concime invernale per il Prato? - Concimare il prato a Settembre - Come seminare il prato a Settembre - Quanto e quando irrigare un prato - Concime liquido per prato: i biostimolanti - Realizzare un impianto di irrigazione a goccia - Impianto irrigazione giardino - Malattie del prato: Rhizoctonia - La concimazione a Maggio - I benefici del mulching - I danni del freddo