Le chiazze ingiallite del prato rappresentano il problema in assoluto più diffuso del manto erboso soprattutto in estate. I motivi che stanno alla base degli ingiallimenti sono molti e diversificati, un approfondimento su tutte le cause lo trovi qui.
In questo articolo tratteremo una causa abbastanza frequente: il surriscaldamento del terreno.
IL SURRISCALDAMENTO
Il sistema radicale di un prato si sviluppa per circa 15-20 cm di profondità nel suolo. In estate, questa fascia di terreno, quando di giorno viene colpita dal sole, si scalda a partire dalla parte superficiale e man mano che si scende in profondità si raffredda.
A livello superficiale ci possono essere temperature prossime ai 35°C mentre a 20 cm di profondità difficilmente si superano i 22/23°C. Il raffreddamento estivo del terreno si completa poi di notte, generando una temperatura media del terreno che rimane all’incirca sui 25°C.
Ma questo equilibrio termico viene messo in discussione quando fattori esterni surriscaldano più in profondità il suolo, oppure quando mantengono più alte le temperature e infine quando bloccano il raffreddamento notturno.
Questo fatto crea un enorme problema in quanto la maggiore temperatura media fa evaporare l’acqua nel terreno per cui il prato si troverà in sofferenza idrica molto rapidamente. Inoltre la pianta stessa dovrà sopportare temperature più alte e quindi diminuire la fotosintesi clorofilliana.
L’effetto è che il prato si assottiglia, appassisce e ingiallisce molto rapidamente.
CAUSE SURRISCALDAMENTO
Gli elementi esterni che più facilmente causano il surriscaldamento sono:
- Vicinanza di elementi di pietra o cemento come marciapiedi, camminamenti e muretti che tendono a immagazzinare calore e a rilasciarlo poi di notte aumentando notevolmente la temperatura media
- Presenza di elementi sotterranei di pietra o cemento come tubazioni, tombini e solette
- Presenza di sassolini, sassi e pietre
- Eccesso di sabbia nel terreno
- Specchiatura di luce da finestre
DIAGNOSI
Un occhio esperto riconosce facilmente un ingiallimento causato da surriscaldamento perchè è generalmente localizzato nelle vicinanze degli elementi surriscaldanti oppure perché ne segue il percorso sotterraneo.
Solitamente il tutto inizia con un appassimento iniziale, che precede l’ingiallimento e che si manifesta concretamente con una colorazione scura ed un assottigliamento fogliare.
È possibile anche usare un termometro da terreno di tipo ottico o meccanico (tipo questo o questo) e verificare le temperature nelle zone sofferenti rispetto al resto del prato.
COSA FARE SUBITO
Le soluzioni rapide per rimediare a un surriscaldamento ed evitare che il prato ingiallisca, collassi e muoia, consiste nel fare una serie di irrigazioni localizzate per ripristinare la maggiore acqua evaporata e poi modificare quella zona dell’impianto di irrigazione affinché fornisca un po’ più di acqua.
È possibile anche cercare di raffreddare quelle zone con brevi irrigazioni nelle ore più calde (attenzione però agli sprechi d’acqua), oppure studiare quale sistema per metterle momentaneamente in ombra, anche solo con semplici teli ombreggianti (qui un esempio) .
COME RIMEDIARE
Risolvere definitivamente un surriscaldamento causato da fattori esterni richiede la rimozione del fattore, il che molto spesso è complicato, ma si possono però mettere in atto alcune strategie in grado di limitare il problema. Vediamo alcune soluzioni.
- Separare, isolare o allontanare l’elemento riscaldante (camminamenti e tombini):
- Aumentare la presenza di sostanza organica nel suolo (effetto idrofilo):
- Aumentare la persistenza e l’efficacia dell’irrigazione:
- Eseguire un trattamento localizzato prima dell’irrigazione del prato 150 gr di un agente surfattante composto (tipo questo) diluito in almeno 10 litri di acqua per 100 mq di prato.