La Rugiada del Prato e le Malattie Fungine

Nei mesi autunnali e primaverili la quantità di rugiada che si forma nel prato è spesso molto elevata, le foglie d’erba rimangono bagnate per tutto il giorno e purtroppo il prato si ammala e ingiallisce facilmente.

PROBLEMI DELLA RUGIADA 

La rugiada nel prato è acqua che si condensa, ovvero umidità presente nell’aria a pochi centimetri dal suolo,  che per effetto di un raffreddamento (solitamente notturno) si trasforma in goccioline d’acqua che su depositano sulle foglie dell’erba.

Il continuo ristagno di umidità nelle lamine fogliari genera l’ambiente ideale per lo sviluppo di malattie come il dollar spot, le ruggini, il leaf spot, il filo rosso e molte altre pericolose patologie.

Inoltre, anche i funghi che solitamente incubano nel feltro, come ad esempio al rhizoctonia, sono avvantaggiati dalla presenza costante di umidità creata proprio dalla rugiada.

AUMENTARE LE DIFESE

La prima regola per evitare l’insorgenza di malattie è quella di agire in prevenzione aumentando le difese del prato nei confronti dei patogeni.

Concretamente è necessario eseguire un trattamento di antagonismo a base di trichoderma (qui un esempio) seguito da un trattamento di induzione alla resistenza con uno di questi prodotti:

  • ossidi di silicio (tipo questi)
  • composti di rame (qui un esempio)

La massima protezione la si ottiene alternando gli induttori di resistenza come descritto nel nostro programma di prevenzione (lo trovi qui). Se scegli di fare solo uno dei tre trattamenti, usa il fosfito di potassio.

RIMOZIONE DELLA RUGIADA

Cercare di rimuovere la rugiada può essere estremamente utile e limitare in modo significativo l’insorgenza delle malattie.

Una prima operazione consiste nel fare delle brevi irrigazioni mattutine di 2/3 minuti. Le grosse gocce dilaveranno la rugiada tralasciandola a terra e ripulendo le lamine fogliari.

In alternativa  è possibile asciugare le foglie eseguendo una spazzolatura meccanica con lo scopo di far cadere le goccioline, oppure utilizzare dei soffiatori identici a quelli che usiamo per raccogliere le foglie cadute dagli alberi (qui alcuni esempi).

L’uso dei soffiatori è utile sopratutto nelle zone all’ombra o quando iniziano a manifestarsi i primi segnali di malattie fungine (ingiallimenti, arrossamenti, macchie, marciumi e filamenti bianchi).

Una seconda strategia consiste nell’eseguire periodicamente dei trattamenti con prodotti umettanti che agiscono in due modi:

  1. Riducendo la tensione superficiale dell’acqua che a sua volta riduce la dimensione delle goccioline di rugiada che scivoleranno via più facilmente cadendo a terra, per questo scopo si usano prodotti tensioattivi tipo questo, in dosaggio di 60 grammi per 100 mq di prato. Diluire in 10 litri di acqua e applicare alla sera.
  2. Controllando il corretto rapporto tra microporosità (spazi occupati dall’acqua) e macroporosità del terreno (spazi occupati dall’aria) con conseguente riduzione del fenomeno dell’evapotraspirazione e quindi della formazione della rugiada, per questo scopro si prodotti surfattanti tipo questo, in dosaggio di 130 grammi per 100 mq di prato. Diluire in 10 litri di acqua e applicare alla sera. La mattina successiva fare irrigazione di dilavamento.

CONCLUSIONI

La rugiada può essere un problema molto serio e causare facilmente l’insorgenza di patologie fungine. Il problema può diventare ancora più critico quando il prato è in uno stato di debolezza causato da una malnutrizione o da un’assenza di stimolazione.

Per questo scopo è importante seguire un corretto e bilanciato programma di nutrimento. Se vuoi approfondire questo tema vai qui.

 

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