È noto che le malattie fungine possono rovinare il prato in tutte le stagioni, compresa la seconda parte dell’autunno con malattie tipo il mal bianco e le ruggini, e l’inverno con malattie come il temibile microdochium nivale, conosciuto anche come marciume rosa invernale.
Per questo motivo la protezione e la prevenzione devono essere portati avanti tutto l’anno, fatta esclusione solo per quei mesi nei quali è complicato agire, sia per le limitate attività vegetative della pianta che per la persistenza di umidità nelle foglie (dicembre e gennaio).
QUALI PRODOTTI USARE
Il massimo livello di protezione lo si raggiunge attraverso l’uso combinato di due strategie. La prima agisce attraverso il contrasto antagonista utilizzando prodotti naturali a base di trichoderma, micorrize e batteri pgpr. La seconda sfrutta il fenomeno di induzione alla resistenza, utilizzando prodotti basati su ossidi di silicio o fosfiti di potassio.
Gli effetti preventivi e protettivi di questa strategia sono molto efficaci ed hanno degli effetti collaterali estremamente interessanti e positivi che vedremo tra un attimo.
ESEMPI PRATICI
Scendendo nella pratica si tratta di fare due semplici trattamenti.
Il primo è di tipo radicale e si realizza attraverso una somministrazione di 35/50 ml di un concentrato di trichoderma, micorrize e batteri PGPR (tipo questo) da diluire in 10/15 litri di acqua per ogni 100 mq di prato. Per aumentare l’efficacia è possibile anche mescolare 50 ml di agente surfattante (qui un esempio). Dopo l’applicazione dei prodotti va acceso l’impianto di irrigazione per una decina di minuti.
Il secondo trattamento è di tipo fogliare e si usano 30/60 grammi di ossido di silicio in polvere (esempio qui) che vanno diluiti di nuovo in 10/15 litri di acqua. In alternativa è possibile usare anche il fosfito di potassio (tipo questo) in dosaggio di 20/30 ml nella stessa quantità di acqua.
GLI EFFETTI COLLATERALI (POSITIVI)
La seconda parte dell’autunno e l’inverno non vanno mai sottovalutati per i rischi ed i pericoli di danneggiamento che derivano dalla debolezza del prato.
Pertanto, la concimazione e la stimolazione del prato rimangono fondamentali (ne abbiamo parlato qui), ma i trattamenti di protezione possono portare dei benefici estremamente interessanti anche sul piano nutritivo.
Nello specifico, i prodotti a base di micorrize, trichoderma e batteri PGPR, oltre a proteggere il prato, aumentano il volume dell’apparato radicale, permettendo al prato di rimanere molto più efficiente durante il periodo autunno-invernale .
Non meno interessanti sono gli effetti dei prodotti che stimolano l’induzione di resistenza, i quali creano una struttura cellulare più spessa con conseguente aumento della coriacità delle foglie a tutto beneficio della resistenza vegetale.
QUANDO FARE I TRATTAMENTI
Non c’è un periodo fisso nel quale eseguire questi trattamenti, ma bisogna tenere a mente che più avanza la stagione più difficile sarà trattare le foglie (sempre umide) e più complicato sarà fare in modo che trichoderma e micorrize sviluppino il loro legame con le radici.
Di norma è bene eseguire una applicazione ad ottobre seguita da un secondo trattamento dopo 4 o 5 settimane a novembre.