Il Metodo Bestprato è una strategia completa e innovativa per creare e mantenere un prato sano, forte e bello tutto l’anno e di ottenere questo risultato in modo sostenibile, consistente e alla portata di tutti.
PIÙ COMUNI FATTORI DI INSUCCESSO
I motivi che portano a non riuscire a creare un bel prato sono tanti, ma i principali, quelli che veramente minano il successo finale, derivano da errori su elementi fondamentali come la scelta delle sementi, le frequenze e tipologie di nutrizione e sulla errata gestione agronomica in termini di semina, taglio, irrigazione e protezione dalle malattie.
I 10 ELEMENTI DEL METODO BESTPRATO
Nel Metodo Bestprato ci sono 10 elementi su cui lavorare, 10 aspetti da tenere a mente e sui quali agire per creare un sistema virtuoso, un ambiente potenziante che facilita, sostiene e protegge lo sviluppo di un prato bello e sano. Vediamoli:
- Terreno
- Semente
- Semina e Risemina
- Concimazione
- Taglio
- Irrigazione
- Stimolazione
- Prevenzione delle malattie
- Induzione di resistenza
- Gestione del feltro
Introduciamo ora, punto per punto ciascuno di questi elementi. La conoscenza di ogni elemento richiede però un approfondimento che esula da quest’articolo, ma la termine di ciascun paragrafo troverai dei link utili per approfondire. Iniziamo:
1. TERRENO
Fare in modo che il terreno aiuti la realizzazione di un bel prato significa lavorare sul suo rapporto sabbia/argilla, sulla sua fertilità, sulla presenza di microelementi e sulla sua abilità a drenare gli eccessi d’acqua.
Approfondimenti:
2. SEMENTI
La scelta delle sementi è il fattore che più spesso viene ritenuto responsabile del risultato. Ma non è così. È importante al pari di tutti gli altri 10 elementi. La semente va scelta in maniera ponderata per adattarsi correttamente al soleggiamento e al clima del luogo, al calpestio e alle abitudini di manutenzione del proprietario del giardino, nonché ai suoi gusti estetici.
Approfondimenti:
3. SEMINA E RISEMA
La semina rappresenta un momento cruciale per la creazione di un prato nuovo o il recupero dei diradamenti. Una semina fatta male rallenta e dilata i tempi del successo ed espone il prato ad altre criticità, prima fra tutte le infestanti che trovano agile spazio di insediamento.
Nel Metodo Bestprato vengono proposte tecniche come la falsa semina, l’uso del terriccio, la corretta concimazione, la giusta umidificazione e il potenziamento con micorrize. Si tratta di operazioni in grado di aumentare drasticamente il successo finale.
Approfondimenti:
4. CONCIMAZIONE
Mantenere un prato bello e sano è un qualcosa che assomiglia molto ad una vera e propria coltivazione agricola. Il prato è in realtà un campo di graminacee con precise esigenze nutritive che variano di stagione in stagione. Realizzare un prato di questo tipo, robusto e rigoglioso, richiede un piano di nutrizione di respiro annuale che metta in esecuzione almeno 4 concimazioni: fine inverno, fine primavera, fine estate e fine autunno.
La composizione del concime è molto importante e varia di stagione in stagione. Ma altrettanto importanti sono i sistemi di rilascio che il concime stesso utilizza per fornire azoto, fosforo e potassio. Le differenze tra i concimi sono enormi e bisogna prestare molta attenzione alla scelta.
Approfondimenti:
5. TAGLIO
Il Metodo Bestprato considera il taglio non solo come un metodo per evitare inestetismi o difficoltà di fruizione causati dall’erba alta. Il taglio è un potentissimo alleato per contrastare gli stress termici, rendere più efficace la fotosintesi clorofilliana, promuovere l’accestimento e contrastare le infestanti.
Approfondimenti:
6. IRRIGAZIONE
Di nuovo, il Metodo bestprato considera l’irrigazione non solo come un metodo per fornire l’acqua necessaria alla vita delle piante, ma come momento virtuoso capace di indurre lo sviluppo radicale e mantenere un ambiente ostile alle malattie fungine.
Approfondimenti:
7. STIMOLAZIONE
La stimolazione del prato è uno di quegli aspetti che viene ritenuto, a torto, meno importante. C’è un enorme casistica che dice l’esatto contrario. La stimolazione attraverso acidi unici, acidi fulvici, alghe brune e idrolizzati proteici, è in grado di dare significativi benefici al prato in termini di capacità di superare le situazioni di stress, come quelle causate dai picchi termici, dall’ombra, dagli eccessi di salinità e dagli errori sui trattamenti.
Inoltre, la stimolazione è in grado di rendere il sistema vegetale della pianta molto più efficiente nell’assorbire i nutrimenti e significativamente più capace di distribuirli in tutti i tessuti fogliari.
Approfondimenti:
8. PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Il Metodo Bestprato promuove la prevenzione delle malattie attraverso l’uso di specifici prodotti naturali di provata efficacia, da molto tempo impiegato con successo in ambito agricolo e orticolo.
L’antagonismo alle patologie realizzato attraverso microrganismi amici come i trichoderma, le micorrize, il metarhisum anisopliae e i bacillus subtilis, rende le piante capaci di contrastare in maniera efficace e virtuosa le malattie, permettendo di evitare l’uso di prodotti chimici fitosanitari spesso potenzialmente tossici ed inquinanti.
Approfondimenti:
9. INDUZIONE DI RESISTENZA
Sfruttando la naturale capacità delle piante di reagire alle avversità, il Metodo Bestprato propone l’uso di prodotti che favoriscono la produzione di sostanze antimicotiche da parte della pianta stessa, sostanze nocive nei confronti di molte malattie fungine. Il prato si irrobustisce, aumenta le sue difese e rimane sano senza l’uso della chimica.
Approfondimenti:
10. FELTRO
Un prato denso, fitto e rigoglioso è normale che produca feltro. Il feltro è sostanza vegetale morta (culmi, residui vegetali, radici morte, ecc) che si deposita nel fondo del prato a contatto con il suolo. Il controllo dello spessore del feltro e la sua rimozione sono potenti strumenti di aiuto alla salute del prato, all’efficacia della nutrizione e alla prevenzione delle patologie.
Nel Metodo Bestprato il controllo del feltro viene realizzato attraverso la diminuzione della produzione dello stesso unita all’aumento della capacità di degradazione naturale.
Approfondimenti:
tra i lavori da fare in febbraio parla di “estirpare la poa annua”.
Non ho trovato il metodo per atuare questa operazione.
Me lo può illustrare?
Grazie
Salve Carlo, qui trovi un po’ di informazioni.