Fotosintesi Clorofilliana nel Prato – Problemi dell’Estate

La luce che il prato utilizza per la fotosintesi clorofilliana, ovvero per quel magico sistema naturale che crea energia e mantiene in vita le piante, va sotto il nome di PAR, un acronimo inglese che sta per “radiazione fotosinteticamente attiva”.

Si tratta di un ampio spettro luminoso che comprende quasi tutte le sottobande dei raggi UV della luce solare, soprattutto la gamma di rosso e arancio, molto attive per la fotosintesi ma invisibili all’occhio umano.

La fotosintesi aumenta linearmente con l’intensità della luce, ma a intensità elevate il discorso cambia e al di sopra di circa 10.000 lux (100 watt/metro quadrato), la fotosintesi clorofilliana non aumenta più.

Per fare un esempio, nel prato di Bestprato situato a San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone, alle 7 di mattina di una giornata soleggiata di luglio ci sono già 20.000 lux (il doppio del massimo richiesto!), che diventano 100.000 a mezzogiorno.

Detto in altre parole, durante il mese di luglio, un prato ha bisogno solo del 10% della luce solare diretta di mezzogiorno.

E tutto quell’eccesso di luce a cosa serve? A nulla e anzi per certi aspetti crea danni.

Crea danni perchè l’eccesso di raggi UV di luglio e agosto è spesso associato ad altri fattori stressanti (alte temperature e stress idrico) che limitano il metabolismo della pianta, creano radicali liberi e sostanza ossidanti che indeboliscono le strutture vegetali.

Quando un prato, durante un’estate calda, è completamente esposto al sole è inevitabile che vada in sofferenza per cui andrebbe aiutato. Aiutato a dissipare calore e aiutato a espellere i metaboliti ossidanti.

Di come aiutare il prato quando fa tanto caldo ne abbiamo già parlato e se ti interessa l’argomento trovi tutto qui.

Sul fronte dell’eccesso di radiazione solare, oggi si può fare molto perchè da qualche anno sono disponibili degli innovativi prodotti per il prato che funzionano come vera e propria una crema solare.

Questi prodotti utilizzano una tecnologia a base di pigmenti fotoriflettenti che limitano la luce che colpisce i cloroplasti e diminuiscono lo stress ossidativo.

In pratica proteggono la foglia dai raggi UV nocivi, proprio come farebbe una crema solare nella nostra pelle.

Il pigmento solitamente è colorato di verde ed è ad assorbimento translaminare, si fissa quindi in poche ore e dona un colore naturale.

Sono ottimi prodotti ottimi da usare in molte situazione, ad esempio quando:

  • vi è un un periodo con forte insolazione e alte temperature
  • si è verificato un ingiallimento del prato causato da stress idrico
  • c’è la necessità di mascherare le decolorazioni estive e allo stesso tempo aiutare il recupero

I migliori prodotti Anti UV sono arricchiti con alte percentuali di microelementi come manganese, zinco, rame e ferro che, potenziando l’effetto protettivo, inducono una maggiore resistenza interna alle patologie e incrementano il metabolismo.

ESEMPIO E DOSAGGI

Se sei interessato a tutti questi vantaggi, ecco come eseguire questo trattamento:

  • diluire 250-400 grammi di un prodotto Anti UV (qui un esempio) in 7-10 litri d’acqua per 100 mq di prato
  • applicare con pompa irroratrice su foglia asciutta possibilmente alla mattina
  • non irrigare il prato per 34/48 ore
  • fare attenzione perchè macchia i camminamenti ed in caso sciacquare subito con acqua

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