Come Scegliere il Miglior Concime per il Prato? (a Primavera)

Nella teoria che sta alla base del Metodo Bestprato (cfr. il libro qui), mediamente, un prato ben tenuto di tipo residenziale, consuma in un anno circa 25 grammi di azoto, 12 grammi di potassio e 6 grammi di fosforo per ogni metro quadrato di superficie.

Ma il tappeto erboso ha necessità nutritive molto diverse durante le 4 stagioni: nei periodi di forte crescita vegetativa (primavera e autunno) consuma grandi quantità di azoto, mentre quando fa caldo o freddo, l’attività vegetativa rallenta e con essa il fabbisogno di azoto.

Anche le necessità di potassio variano di stagione in stagione: il massimo fabbisogno di potassio coincide con le stagioni portatrici di stress termici, ovvero l’estate e l’inverno.

Si intuisce pertanto che:

  • non esiste un concime che va bene tutto l’anno
  • è importante seguire un programma annuale di tipo diffreenziato

In questo articolo approfondiremo la concimazione di primavera, così come la suggerisce il Metodo Bestprato, una stagione nella quale il prato deve produrre tantissima energia e l’azoto è l’elemento più consumato perché coinvolto in tutte le attività vegetative.

COMPOSIZIONE IDEALE DEL CONCIME

La quantità di azoto presente nel concime è forse l’elemento che più distingue i vari concimi primaverili.

È molto difficile creare dei fertilizzanti composti da un’alta percentuale di azoto e fare in modo che questo azoto sia rilasciato lentamente e regolarmente, per molte settimane nella giusta quantità, senza eccessi o rischi di dilavamento.

Alcuni concimi di tipo professionale sono capaci di contenere anche il 25/30% di azoto (qui un esempio), altri si fermano a percentuali più basse tra il 20 e il 25% (tipo questo)

Sotto il 20% si tratta di concimi a bassa prestazione, destinati a nutrizioni primaverili non di tipo primario, oppure da inserire in piani di nutrizione più frequenti.

IL SISTEMA DI CESSIONE DEI NUTRIMENTI

Abbiamo detto che il nutrimento essenziale per la crescita del prato è l’azoto. L’azoto viene assorbito principalmente dalle radici ed è importante fare in modo che sia presente costantemente e nella giusta quantità a livello del terreno.

Per questo motivo suggeriamo di scegliere concimi che, oltre a fornire nutrimento immediatamente disponibile (azoto nitrico e ammoniacale), forniscono una parte dell’azoto anche “a lento rilascio o rilascio programmato”.

Questi fertilizzanti sono gli unici   in grado di nutrire regolarmente e senza picchi il prato, evitando crescite sbilanciate, facili bruciature e dilavamento dei nutrimenti.

Il sistema di controllo del rilascio graduale dei nutrimenti è il cuore della qualità del concime.

Le tecnologie a disposizione sono molte e quelle più sofisticate sono basate su granuli ricoperti di resine biodegradabili (qui un esempio).

Si tratta di tecniche sofisticate, capaci di rilasciare il nutrimento senza alterazione dovute alle piogge o all’attività microbica del terreno.

Altre tecnologie, ugualmente valide ma meno precise, sono costruite su sistemi di rilascio basati sull’attività microbica e sulla presenza di umidità (qui un esempio).

Sono fertilizzanti meno regolari e meno precisi, proprio perché il rilascio è influenzato da fattori esterni che possono variare significativamente.

LA DIMENSIONE DEL GRANULO

Più il granulo del concime è grande, minore sarà la quantità di granelli in un mq. In altre parole i granuli, più sono grossi, maggiore sarà la distanza tra uno e l’altro.

È evidente che se tra i granuli c’è troppo spazio la concimazione è poco regolare. Per questo motivo un buon concime dovrebbe avere il granulo più piccolo possibile.

Un buon concime ha una dimensione dei granuli da 2 mm a max 3 mm di diametro. Alcuni fertilizzanti si spingono a dimensioni che arrivano anche a solo 1 mm di diametro (qui un esempio).

E GLI ALTRI CONCIMI?

La scelta di usare concimi ben bilanciati tra nutrimenti a pronto effetto e lenta cessione non è l’unica possibile. Il prato può essere nutrito bene anche in modo diverso, ad esempio attraverso concimazioni quasi esclusivamente a pronto effetto o di tipo fogliare.

È un tipo di concimazione più difficile, frequente e delicata, perché se non opportunamente e regolarmente calibrata, può creare scompensi nutritivi od eccessi.

Ricordiamo infatti che anche l’eccesso di nutrimento può essere un grande problema in quanto aumenta la produzione di feltro ed il rischio di patologie fungine.

Per questo motivo, la scelta migliore, è seguire un buon programma annuale di concimazione del prato (tipo questo) usando prodotti che abbiamo al proprio interno anche nutrimenti a lenta cessione.

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