Come Risparmiare Acqua quando si irriga il Prato?

L’acqua è un bene prezioso che va utilizzato con intelligenza e parsimonia. Ma è purtroppo impossibile mantenere un prato sano forte e bello durante l’estate senza irrigarlo.

L’acqua viene utilizzata dalle piante per due funzioni vitali: la produzione di energia per la sopravvivenza e il raffreddamento delle strutture vegetali sottoposte al calore.

Quando in estate le temperature dell’aria toccano i 35 gradi un prato può aver bisogno anche di 35 litri di acqua al mq a settimana per rimanere sano. È però possibile diminuire considerevolmente le necessità d’acqua attraverso una serie di accorgimenti e di tecniche che possono ridurre il consumo d’acqua fino a quasi il 40%.

Per capire quanta acqua si sta dando al prato è importante usare un pluviometro tipo questo da posizionare in mezzo al prato .

Diminuire le quantità d’acqua da dare al prato rappresenta anche un risparmio economico ma è durante le stagioni siccitose, nelle quali spesso l’acqua viene , che diventa un elemento critico e cruciale per evitare che il prato ingiallisca e muoia.

COME DIMINUIRE LE NECESSITA’ D’ACQUA?

Per fortuna esistono diverse tecniche e accortezze che possiamo utilizzare per abbassare i consumi d’acqua. Le strategia riguardano sia pratiche agronomiche che specifici trattamenti. Vediamole punto per punto.

AUMENTARE ALTEZZA DEL PRATO

Tenere il prato alto a circa 7/8 cm di altezza durante la stagione estiva, mantiene più fresco il terreno e la base delle foglie d’erba, diminuendo la temperatura del suolo e delle strutture vegetali più basse e riducendo pertanto l’evaporazione dell’acqua e in parte anche le perdite per traspirazione.

IRRIGARE ALL’ALBA

Irrigare il prato poco prima del sorgere del sole porta due significativi benefici. Il primo vantaggio riguarda il fatto che irrigando con temperature più basse vi è di nuovo una minore perdita d’acqua per evaporazione.

Il secondo beneficio è da mettere in relazione alla maggiore capacità della pianta di assorbire l’acqua in condizioni più fresche.

APPROFONDIRE L’APPARATO RADICALE

È evidente che un apparato radicale più profondo e fascicolato permetterà di intercettare una porzione di terreno più ampia e quindi accedere a una maggiore riserva d’acqua.

Per incrementare il volume radicale è possibile utilizzare le micorrize, dei microrganismi che si legano all’apparato radicale producendo un cospicuo aumento di volume.

Sono trattamenti da eseguire una volta al mese a partire da primavera, usando prodotti ad alta concentrazione di colonie.

Esempio

  • 50 grammi di micorrize (tipo queste) in 15 litri di acqua
  • irrigare il prato dopo averle distribuite con pompa irroratrice meglio se alla mattina presto

IRRIGAZIONI POCO FREQUENTI

La strategia migliore di irrigazione del prato è anche quella che porta ad un ridotto consumo ridotto d’acqua. In breve si tratta di non irrigare tutti i giorni, ma farlo solo una o due volte a settimana.

Il  trucco per aumentare la durata delle pause è usare le “zone spia” del prato. Si tratta di zone di terreno (solitamente o più sabbioso o più drenante) che manifestano per prime il bisogno di essere irrigate attraverso un iniziale appassimento e cambio di colore.

Quando si irriga in questo mondo il giorno dell’irrigazione si danno dei quantitativi d’acqua superiori, ma usando questa strategia è possibile ridurre il fabbisogno settimanale fino al 20%.

Quando l’acqua viene data in maniera concentrata arriva più in profondità, zone nelle quali il terreno è più fresco, quindi evapora di meno e rimane per più tempo disponibile.

Inoltre le pause di irrigazione inducono l’apparato radicale a svilupparsi più profondamente per intercettare l’acqua ad un livello inferiore e quindi su uno spessore più ampio.

AGENTI SURFATTANTI

Gli agenti surfattanti (da non confondere con gli agenti umettanti!) sono una categoria di tensioattivi multicomposti studiati anche per aumentare l’efficacia dell’irrigazione.

Da una parte lavorano diminuendo la tensione superficiale dell’acqua, che così penetra nel terreno più facilmente, ma allo stesso tempo la loro speciale multi-composizione, fa sì che l’acqua rimanga a livello radicale per più tempo. Sono trattamenti da fare poco prima dell’irrigazione del prato.

Esempio

  • 130 grammi di agente surfattante (tipo questi) in 15 litri di acqua
  • irrigare il prato dopo averli distribuiti con pompa irroratrice meglio se alla mattina presto
  • è possibile effettuare il trattamento anche assieme alle micorrize

SOSTANZA ORGANICA

Un suolo ricco di sostanza organica è un suolo molto più capace di trattenere acqua. Le particelle umiche hanno un elevato potere idrofilo, ovvero sono polarizzate elettricamente e quindi in grado di stabilire legami più saldi con le molecole d’acqua (H2O).

Introdurre nel terreno sostanza organica di derivazione vegetale, è un modo concreto per rendere quel suolo maggiormente idroretentivo.

Esempio introduzione sostanza organica di tipo solido

  • 2/3 litri al mq di terriccio da prato ricco di fibra di cocco e di legno preventivamente ammendati (tipo questo)
  • distribuire il terriccio senza cumuli spargendolo per uno spessore di circa 3mm, facendolo arrivare al suolo. Ideale distribuirlo prima di una irrigazione

Esempio introduzione sostanza organica di tipo liquido

  • 250 grammi di acidi umici e fulvici (tipo questi o questi) in 15 litri di acqua
  • irrigare il prato dopo averli distribuiti con pompa irroratrice meglio se alla mattina presto
  • è possibile effettuare il trattamento assieme alle micorrize e agli agenti surfattanti

CONCLUSIONI

Mettendo in atto tutti questi accorgimenti si riesce a ridurre i quantitativi d’acqua necessari a un prato fino al 40%, portando il fabbisogno settimanale da 35 litri al metro quadro a quasi 20 litri al mq.

Un risparmio veramente notevole che può essere più facilmente raggiunto nei prati a base di festuca anacardiacea di ultima generazione (qui un esempio).

Un ultimo suggerimento è quello di diminuire l’uso e il calpestio del prato soprattutto durante le ore più calde della giornata, la perdita di turgore in seguito allo schiacciamento e il conseguente sforzo di ripresa ha un bilancio energetico negativo e richiede un consumo d’acqua maggiore.

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