Come Irrigare il Prato a Primavera – Manuale Completo

In qualsiasi stagione il prato ha bisogno di acqua per sopravvivere, quindi anche nelle stagioni miti o fredde (inverno, primavera e autunno), se è molto tempo che non piove, bisogna sempre irrigare il manto erboso. L’acqua assorbita dalle radici del prato viene utilizzata per 3 scopi:

  1. per produrre energia attraverso la fotosintesi clorofilliana
  2. per far circolare gli elementi nutritivi attraverso la linfa
  3. per raffreddare i tessuti quando fa caldo

QUANTA ACQUA DARE IN PRIMAVERA?

Esistono modelli matematici in grado di calcolare con sufficiente precisione i quantitativi d’acqua necessari ad un prato durante tutto l’anno. Questi modelli si basano sulla latitudine del luogo e mettono in relazione le temperature rilevate con l’umidità e la quantità di ore di luce giornaliera, dando come risultato un valore  medio di consumi d’acqua chiamato evapotraspirazione.

Se in estate, alle nostre latitudini, questo consumo d’acqua giornaliero si attesta su valori intono ai 5 litri al metro quadrato, in inverno, primavera o autunno, questo valore cambia significativamente in quanto c’è molto meno da raffreddare e l’evaporazione è decisamente inferiore.

A titolo di esempio, se in estate bisogna fornire settimanalmente almeno 35 litri di acqua al mq, questa quantità in primavera si attestata valori intorno a 20 litri per ridursi ulteriormente in inverno a circa 10/15 litri al mq.

SEGNALI DA NON SOTTOVALUTARE

Il primo segnale che il manto erboso ha bisogno di acqua lo danno le zone del prato con terreno più sabbioso o idrofobico, oppure le parti del manto erboso con l’apparato radicale meno sviluppato.

I fili d’erba di queste zone iniziano ad appassire mostrando prima un colore spento per poi iniziare a ingiallire quando il prato, privato d’acqua per molto tempo, decide di non produrre più energia nell’estremo tentativo di sopravvivere.

COME IRRIGARE IN PRIMAVERA

La tecnica di irrigazione del prato a primavera è identica a quella estiva. Il Metodo Bestprato suggerisce di irrigare sempre in maniera abbondante e infrequente.

Per evitare che la foglia rimanga umida tutta la notte, e quindi che il prato contragga facilmente malattie, non bisognerebbe mai irrigare il prato alla sera,. Il manto erboso andrebbe sempre irrigato solo alla mattina presto.

Volendo fare un esempio concreto, se a primavera non piove da molti giorni, andremo a bagnare 1 volta a settimana fornendo almeno 20 litri al mq. Man mano che inizia a fare caldo aumenteremo i quantitativi d’acqua e/o passeremo a 2 irrigazioni a settimana.

NOTA PER TERRENI SABBIOSI

Un terreno molto sabbioso tende a trattenere difficilmente l’acqua che drena molto più facilmente in profondità rispetto ad un terreno argilloso. Nei terreni molto sabbiosi si modifica la strategia di irrigazione in due modi:

  1. Si accorcia la distanza tra una irrigazione e l’altra
  2. Si esegue un trattamento don un agente surfattante prima dell’irrigazione (qui un esempio)

COME CALCOLARE I MINUTI

Il Metodo Bestprato suggerisce di calcolare il tempo di irrigazione per via sperimentale basandosi su alcuni rilievi facili da realizzare. Quello che ci serve per effettuare il test sono alcuni pluviometri di misurazione tipo questi

Andremo a posizionare i pluviometri in diversi punti del prato. Vicino e lontano dagli irrigatori. Più ne mettiamo più capiremo se l’impianto è bilanciato bene.

Vediamo ora come calcolare i minuti ipotizzando di voler eseguire una irrigazione di circa 20 litri di acqua al mq.

Per prima cosa attiviamo l’irrigazione per 30 minuti e allo stop controlleremo il livello di acqua raggiunto nei pluviometri: ogni tacca rappresenta 1 litro di acqua al mq.

Ipotizziamo ora di aver misurato  9 tacche, questo significa che in 30 minuti abbiamo dato 9 litri d’acqua al metro quadrato. Quindi, con una semplice proporzione, sarà possibile calcolare i minuti necessari per dare 20 litri al metro quadrato:

30 min : 9 mm = X : 20 mm

= (30 x 20) / 9  = 66.6 minuti  

Ecco fatto! Per dare 20 litri al metro quadrato dovremmo far andare per poco più di un’ora il nostro impianto di irrigazione.

ATTENZIONE AI PROBLEMI NEL TERRENO!  

L’irrigazione del prato può comunque essere inefficace quando il terreno, o alcune zone di esso, è leggermente idrofobico (non assorbe bene acqua) oppure eccessivamente drenante (molto sabbioso).

Queste zone molto spesso danno il primo segnale che il manto erboso ha bisogno di acqua: iniziano a scurirsi, ad appassire ed infine ad ingiallire.

Se siamo in presenza di zone che faticano ad assorbire acqua è necessario prima fare delle bucature con una normale forca e poi 2 o 3 trattamenti con agenti umettanti (tipo questia dosaggio massimo di circa 5/10 grammi per mq.

Il trattamento è semplicissimo: vanno distribuiti attraverso una normale pompa irroratrice e poi bisogna procedere con una normale irrigazione.

Quando invece il terreno è troppo drenante è fondamentale aumentare la fertilità lavorando sulla presenza di sostanza organica. Introducendo acidi umici e acidi fulvici è infatti possibile aumentare la ritenzione idrica favorendo l’assorbimento dell’acqua da parte delle radici.

In questo caso si consiglia un trattamento ogni 2 mesi con un prodotto ricco di sostanza umica vegetale (tipo questo)  in dosaggio di circa 700 grammi per 100 mq di prato. La quantità va diluita in 15 litri di acqua e poi va accesso l’impianto di irrigazione per fornire almeno 5/10 litri al mq.

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