Ci sono alcuni trattamenti che sono in grado di aiutare significativamente il prato a gennaio ed in inverno. L’inverno inizia astronomicamente il 21 dicembre e termina il 21 marzo, si tratta quindi di un periodo lungo nel quale il prato non blocca mai completamente la sua crescita.
I PROBLEMI DI GENNAIO
Se da una parte è vero che quando fa freddo e c’è poca luce il tappeto erboso rallenta le sue attività vegetative, dall’altra parte è altrettanto vero che questo avviene solo se fa veramente freddo e le temperature rimangono per tutto il giorno vicine allo zero.
In tutte le altre condizioni le attività metaboliche continuano, ed il prato deve essere in grado di creare energia sufficiente attraverso la fotosintesi clorofilliana. Ma le strutture vegetali vanno incontro a due problemi: la scarsità di luce e lo stress causato dal freddo.
NUTRIRE NON BASTA
Se il prato è stato concimato e stimolato correttamente durante il mese di novembre e di dicembre (ne abbiamo parlato qui e qui), da un punto di vista teorico potrebbe bastare.
Se invece non è stata fatta la concimazione invernale sei ancora in tempo di farla ed il consiglio è di distribuire immediatamente 25/30 grammi per mq di un buon un fertilizzante potassico (tipo questo). Ricordati che l’inverno è lungo e potrebbe durare fino a tutto marzo.
Ma anche una corretta nutrizione potrebbe non bastare in quanto il prato spesso ha bisogno di un aiuto attivo, di un sostengo diretto alle sue attività vegetative.
Questo bisogno è evidente in molte situazioni, come ad esempio quando d’inverno le temperature di giorno si alzano a 7/10 gradi, oppure quando i prati continuano a vegetare perché protetti da case e siepi o semplicemente perchè situati in zone miti, come quelle costiere e del centro o sud Italia.
UNA SOLUZIONE
Per aiutare il prato è possibile utilizzare dei composti liquidi a base di alghe brune. Questo tipo di alghe sono in grado di incrementare la produzione di energia rendendo più efficace la fotosintesi clorofilliana nelle corte e buie giornate invernali.
Le alghe brune vanno date diluite in acqua per via fogliare, ed è questa l’unica vera difficoltà: se le foglie dell’erba sono umide o gelate è meglio rimandare il trattamento perchè si perderebbe l’efficacia.
Inoltre è necessario fare in modo che la pianta assorba il più possibile il composto di alghe, che va quindi irrorato in una giornata possibilmente mite e soleggiata verso le 11 del mattino.
Assieme alle alghe brune è possibile mescolare degli altri prodotti in grado di aumentare l’efficacia della stimolazione e sostenere attivamente la pianta erbacea: si tratta degli acidi umici e degli idrolizzati proteici.
ESEMPIO DI TRATTAMENTO
Passiamo ora alla pratica e vediamo punto per punto come si esegue questo importante trattamento invernale. Per prima cosa è necessario dotarsi di una buona pompa irroratrice, possibilmente dotata di ugelli a ventaglio (qui troverai molti modelli di esempio). Poi si seguiranno questi passaggi:
- Scegli una giornata soleggiata con temperature di almeno 7/10 gradi
- Effettua il trattamento in tarda mattina su foglia più asciutta possibile
- Diluisci le alghe brune e l’idrolizzato proteico in 10 litri di acqua per 100 mq di prato
- Usa da da 40 60 grammi di alghe brune da ascophyllum nodosum (qui e qui un esempio)
- Opzionale: per aumentare la persistenza in foglia aggiungi da 125 grammi di adesivante (tipo questo)
- Mescola e distribuisci sul prato avendo cura di calpestarlo il meno possibile
- Non bagnare
RAPIDO RIPRISTINO NUTRITIVO
In alcuni casi potrebbe essere necessario intervenire con una nutrizione più diretta e rapida. Questo capita soprattutto quando i manti erbosi incontrano condizioni favorevoli (clima mite e piogge) e crescono velocemente obbligandoci allo sfalcio anche nei mesi freddi.
Quando questo si verifica, la nutrizione invernale di tipo potassico potrebbe non essere sufficiente a coprire le necessità di azoto. In questo caso è possibile aggiungere al trattamento di stimolazione anche un prodotto a base di azoto ureico. Si consiglia di usare un prodotto equilibrato (tipo questo) e ridurre il dosaggio a circa 350 grammi per 100 mq di prato.
Ho seguito alla lettera le Vs indicazioni, ma oggi niente domande..volevo dirvi che è sempre un piacere leggere i Vs consigli, se poi li scrivete in modo così dettagliato siete semplicemente perfetti.
Grazie e ancora complimenti a tutti voi..
Hey Marco! Grazie, fa sempre piacere ricevere bei complimenti come il tuo.
Grazie delle info.
Una domanda, nonostante la rugiada notturna il terreno in superficie è piuttosto asciutto.
L’erba giovane, seminata in autunno, soffre per la mancanza di irrigazione o è sufficiente la rugiada notturna? E’ opportuno innaffiare il prato giovane in inverno?
Grazie e complimenti
Giorgio
Ciao Giorgio, la rugiada contribuisce all’irrigazione decisamente poco. Se le piogge tardano ad arrivare bisognerebbe irrigare leggermente il prato.
Grazie per tutti i buoni consigli che apprezzo moltissimo ma ho un grosso problema: TALPE che mi stanno distruggendo il prato e non riesco a liberarmene, ho provato in tutti i modi ma purtroppo non se ne vanno e questo mi turba molto perchè tengo molto al mio prato di circa 800 mq.
Grazie e auguri per un buon 2020
Ciao Alberto, le talpe, soprattutto nei giardini che confinano con la campagna sono un bel problema. Non ci sono metodi che funzionano al 100%. Alcuni riescono ad allontanarle con repellenti basati su fumi di olio di ricino ed altri disturbando gli animali con rumori. Esistono anche le trappole ma le talpe sono animali furbi. Togli la terra da cumuli appena di formano così da limitare il danno al prato.