5 Strategie per un Prato Resistente alla Siccità

Nel corso del 2022 e in questo inizio del 2023 stiamo assistendo a una delle più lunghe stagioni di siccità in Italia. Per fortuna nel mese di aprile si sono verificate un po’ di piogge che hanno portato un po’ di sollievo soprattutto all’agricoltura.

Ma la siccità rappresenta un problema anche per il giardinaggio ed in particolare nella gestione di un bel prato. Consumare troppa acqua per mantenere un prato sano e forte, oltre che essere uno spreco, è talvolta vietato da limitazioni a seguito di periodi particolarmente siccitosi.

La buona notizia è che attraverso alcune pratiche agronomiche è possibile fare in modo che il prato riduca il consumo d’acqua fino al 40% in meno ma senza compromettere l’estetica e la bellezza del manto erboso.

Le cinque strategie che vedremo tra un attimo riprendono i concetti base del Metodo Bestprato e li indirizzano verso un ottimizzazione del consumo idrico.

1. ALZARE IL TAGLIO

Il semplice alzare di un paio di cm l’altezza del prato porta incredibili benefici dal punto di vista del consumo idrico. Un manto erboso tenuto a 7 cm di altezza mantiene il terreno più fresco, incrementa la termoregolazione naturale riducendo in maniera significativa l’acqua che si perde per l’evaporazione dal terreno e per la traspirazione daella pianta.

Un sistema di taglio molto efficace per abbassare i consumi d’acqua è il cosiddetto “taglio mulching”, con il quale si intende il processo di sminuzzamento ripetuto dei frammenti d’erba che produce scarti finemente tagliati che, invece di essere raccolti e rimossi, vengono rilasciati sul prato.

I residui di erba, essendo molto piccoli, si decompongono rapidamente, creando una piccola concimazione naturale e riportando acqua nel terreno.

Un prato tenuto a 7 cm di altezza e il cui taglio viene eseguito con la tecnica del mulching è in grado di consumare fino al 20% di acqua in meno.

2. SVILUPPARE IL SISTEMA RADICALE

L’assorbimento dell’acqua da parte del prato avviene esclusivamente attraverso le radici che l’assorbono prelevandola dalle microporosità del terreno. Più le radici sono profonde, sviluppate e ramificate, maggiore è la quantità di terreno sondata che incrementa a sua vota la quantità di acqua disponibile.

È evidente che stimolare e incrementare lo sviluppo radicale è uno degli obiettivi primari per creare un manto erboso che necessita di meno irrigazioni.

Per questo scopo nel Metodo Bestprato esistono 2 precise strategie:

La prima consiste nell’eseguire un ciclo di 3 trattamenti radicali a distanza di 3 settimane l’uno dall’altro, utilizzando composti a base di alghe brune ricche di citochinine e auxine, due ormoni vegetali che incrementano e velocizzano lo sviluppo delle radici..

  • Esempio: 200 grammi di un prodotto tipo questo o questo da diluire in 10 litri per ogni 100 mq di prato. Distribuire superficialmente e irrigare con 5 litri di acqua al mq.

La seconda strategia mette in campo dei potentissimi microrganismi: le micorrize. Si tratta di piccoli funghi amici che si legano all’apparato radicale incrementando i “filamenti” di assorbimento dell’acqua. In questo legame simbiotico la pianta cede delle piccole quantità di zuccheri in cambio degli incredibili benefici che apportano questi microrganismi.

Un apparato radicale micorizzato può avere un volume enormemente più vasto e quindi sondare una porzione molto più grande di terreno. I benefici delle micorrize vanno aldilà del tema idrico perché sono in grado di apportare vantaggi sia all’assorbimento nutritivo che alla protezione delle malattie.

  • Esempio: 50 grammi di un prodotto tipo questo da diluire in 10 litri per ogni 100 mq di prato. Distribuire superficialmente e irrigare con 5 litri di acqua al mq. Il trattamento si può eseguire assieme alle alghe brune

3. UMIFICARE IL TERRENO

Tra i tantissimi benefici della sostanza organica e dell’humus presente in un terreno, c’è sicuramente la capacità di assorbire e trattenere più acqua.

Quando un terreno è fertile e ricco di acidi umici e di acidi fulvi, la sua struttura viene migliorata garantendo la presenza di quelle microporosità che assorbono l’acqua e la cedono agli apparati radicali.

All’inizio e alla fine della primavera è estremamente utile eseguire un trattamento con prodotti liquidi ricchi di acidi unici e di acidi fulvici.

Puoi usare un prodotto con pH alcalino (tipo questo) o con pH subacido (tipo questo). Nel primo caso i dosaggi sono di circa 700 grammi per ogni 100 mq di prato, mentre nel secondo caso si usano 250 grammi. Diluisci in 10 litri di acqua, distribuisci con pompa irroratrice e poi irriga con 3-5 litri di acqua al mq.

Anche in questo caso è possibile ottimizzare il trattamento aggiungendolo a quelli precedenti e sfruttando la stessa irrigazione.

4. INSPESSIRE LE FOGLIE

Uno dei fenomeni che creano il maggiore consumo d’acqua nel prato in estate è la traspirazione che avviene dai tessuti vegetali delle foglie per effetto del surriscaldamento.

Una parte di questo fenomeno è naturale e fisiologico: i fili d’erba per raffreddarsi fanno evaporare l’acqua interna che funziona come un dissipatore di calore. Ma quando le pareti cellulari sono troppo sottili questo fenomeno tende a diventare esagerato ed eccessivo.

Favorire la costruzione di un tessuto fogliare più spesso, coriaceo e resistente, permette di diminuire la traspirazione in eccesso preservando l’acqua all’interno della pianta.

Per questo scopo si utilizzano gli ossidi di silicio che vengono distribuiti sulle foglie attraverso una normale pompa irroratrice.

  1. Esempio: 50 grammi di un prodotto tipo questo da diluire in 10 litri per ogni 100 mq di prato. Distribuire superficialmente su foglia asciutta. Ripetere da 2 a 5 volte ogni 3 settimane nel periodo che va da maggio ad agosto.

5. AGEVOLARE L’ACQUA CAPILLARE

L’acqua che arriva dalla pioggia o dalle irrigazioni può avere due comportamenti in funzione delle caratteristiche del terreno:

  • scendere senza freni in profondità
  • riempire bene le microporosità presenti a tutti livelli

Quando un terreno – a causa della sua composizione o per effetto della sua struttura – non riesce a trattenere bene l’acqua, questa raggiunge rapidamente la profondità a cui le radici non sono in grado di arrivare. In altre parole la pioggia o l’acqua delle irrigazioni, al posto di rimanere a livello radicale, scivola via senza venire assorbita dalle piante.

Esistono dei prodotti basati su tensioattivi multicomposti che aumentano la permanenza dell’acqua nei primi 20 cm del suolo, aumentando il potere idratante totale. È possibile eseguire questi trattamenti poco prima di un importante irrigazione.

  • Esempio: 150 grammi di un prodotto tipo questo da diluire in 10 litri per ogni 100 mq di prato.

CONCLUSIONI E SUGGERIMENTI FINALI

Mettendo assieme tutti i suggerimenti visti in questo articolo è facile riuscire a risparmiare fino al 40% di acqua mantenendo comunque il prato sano, forte e bello.

Non è obbligatorio eseguire tutti i suggerimenti e se desideri fare una selezione devi sapere che alcuni sono più importanti di altri. Se volessimo fare una classifica dei tre più importanti sicuramente metteremo tra i primi:

  • aumentare l’altezza di taglio
  • trattamento con le micorrize
  • introduzione di sostanza organica

Vi è un ultimo suggerimento molto importante che riguarda le strategie di irrigazione del prato. Imparare ad irrigare bene non è solo un modo per evitare che il prato si ammali ma permette anche in questo caso di risparmiare acqua.

Se vuoi approfondire il tema dell’irrigazione qui troverai la nostra guida completa

 

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