Come Concimare Bene il Prato. 5 Consigli

Per ottenere un prato fitto, sano e forte è fondamentale eseguire almeno quattro concimazioni durante l’anno, seguendo un piano di concimazione che non faccia mai mancare i nutrimenti specifici per ogni stagione (qui un esempio). La primavera ha esigenze diverse dell’estate, l’autunno differenti dall’inverno.

Una volta che abbiamo definito il giusto concime (se hai bisogno di aiuto clicca qui), dovremmo preoccuparci di fare in modo che i granuli raggiungano il terreno nel dosaggio corretto e in maniera uniforme.

I dosaggi variano da concime a concime e vanno messi in relazione ad un programma a lungo termine. Anche qui il consiglio è affidarsi ad un piano di concimazione annuale oppure attenersi alle indicazioni esposte nelle confezioni o nelle schede tecniche del fertilizzante.

Vediamo 5 semplici regole per concimare bene il prato.

1. INIZIA CON UN TAGLIO
Pur non essendo obbligatorio, tagliare il prato prima di distribuire il concime può aiutare a dosare bene il fertilizzante, evitando che alcune zone troppe fitte non vengano raggiunte dai granuli. Non serve esagerare nel taglio. 5 cm può essere sufficiente.

2. USA UN CARRELLINO
La distribuzione a mano del concime è pericolosa. Il rischio di sbagliare dosaggio è dietro l’angolo ed è quindi preferibile sempre usare un carrellino. Esistono due tipi di carrellini: a caduta o rotativi.

I carrellini a caduta (che sono gli stessi che vengono usati per seminare, tipo questo per capirsi) sono molto precisi nel dosaggio ma lenti nella distribuzione in quanto in ogni passata coprono piccole porzioni di terreno, mediamente da 35 a 55 cm di larghezza.

I carrelli rotativi (qui un esempio) spargono le sementi su un ventaglio anche di 2 metri e quindi sono molto più veloci, l’unico difetto è che sono meno precisi nel dosaggio e richiedono più attenzione.

3.DIMEZZA LA QUANTITA’
Un semplice trucco per aumentare la regolarità di distribuzione è dividere la quantità di concime in due parti e procedere a una distribuzione con 2 passate a 90 gradi.

In questo modo gli errori di distribuzione saranno dimezzati ed il fertilizzante risulterà molto più uniforme.

4. CALIBRA IL RILASCIO
Sbagliare il dosaggio del concime, nel migliore dei casi crea una mancanza nutritiva, ma nel peggiore dei casi può bruciare il prato. Se eccedi nel dosaggio, soprattutto quando il clima è caldo, il rischio di bruciature è molto alto.

Generalmente con i carrellini vengono fornite delle tabelle di regolazione dell’apertura della bocca della tramoggia, ma si tratta sempre di valori medi, calcolati su concimi che potrebbero avere peso e granulometria molto diversi. Senza contare che la velocità di camminata influenza direttamente il dosaggio e quindi rende queste tabelle poco attendibili.

La soluzione è eseguire una taratura manuale. Vediamo come fare:

  • stendi un telo (nylon o tnt) lungo 3 / 4 metri e largo un po’ di più della gittata del carrello (1 metro per i carrelli a caduta, 3/4 metri per quelli rotativi)
  • segna il punto di partenza con un pennarello a circa 1 metro dal bordo
  • segna il punto di termine 2 metri più avanti
  • posizionati con il carrellino carico di concime poco prima del punto di partenza e inizia a camminare e spingere il carrello in direzione del punto di termine
  • quando la bocca del carrello è sopra il punto di partenza apri la tramoggia mettendo la leva in posizione media tra la minima e la massima apertura
  • spingi il carrello camminando con passo regolare
  • quando la bocca del carrello è sopra il punto di termine chiudi la tramoggia
  • misura la larghezza in metri della striscia di concime distribuito
  • raccogli il concime tra il punto di inizio ed il punto di fine e pesalo

il dosaggio è dato dalla formula Dosaggio = Grammi Pesati / ( 2 x Larghezza Distribuzione in metri ). In caso di dosaggio non corretto ripeti la misurazione aprendo la leva di una tacca e rifacendo il test fino a trovare il dosaggio voluto.

5. BAGNA IL PRATO
Dopo la distribuzione del concime non servirebbe fare altro. Ma alcuni concimi richiedono umidità per attivare il sistema di rilascio dell’azoto. Quindi una brevissima irrigazione (senza eccedere) può essere utile e, nel caso in cui il fertilizzante non lo richieda, non creare alcun danno.

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