5 Benefici della Concimazione Antistress Pre-Invernale del Prato

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Da molto tempo si sa che la concimazione antistress a prevalenza potassica rientra tra le nutrizioni più importanti da fare nel prato prima dei periodi di criticità termica come l’inverno e l’estate.

In entrambi questi due periodi, termicamente così diversi, il manto erboso beneficia di enormi vantaggi se riesce a fare scorta di nutrimenti, ispessire le lamine fogliari e regolare al meglio i fluidi interni.

Vediamo i 5 più importanti benefici che derivano da una nutrizione antistress eseguita da fine ottobre a fine novembre.

SVILUPPO RADICALE

Una corretta nutrizione antistress favorisce l’approfondimento e la ramificazione radicale, stimolando i meccanismi interni che portano la pianta a costruire un apparato radicale più voluminoso e strutturato. Questo consente di accumulare riserve nutritive e metaboliche preziose per affrontare l’inverno.

INGIALLIMENTO INVERNALE

Quando la pianta è in uno stato fisiologico equilibrato e dispone di una linfa più concentrata in soluti compatibili (zuccheri, amminoacidi, sali organici), la resistenza alle basse temperature aumenta e il prato tende a ingiallire molto meno. Questo stato si ottiene attraverso una nutrizione mirata che favorisca l’accumulo di zuccheri, amidi ed enzimi antistress, sostenendo la stabilità delle membrane cellulari e la fluidità della linfa anche durante i freddi intensi.

CONTRASTO ALLE MALATTIE

Un metabolismo vegetale efficiente porta ad accumulare sostanze naturali capaci di inibire lo sviluppo dei patogeni, come fenoli, auxine e metaboliti secondari antiossidanti. Le piante in equilibrio ionico e con una buona capacità di mobilizzare i propri nutrienti interni risultano meno suscettibili agli attacchi fungini, poiché nei loro tessuti si riduce la concentrazione di composti ad alto peso molecolare (come amido e proteine) che costituiscono terreno fertile per i funghi.

RESISTENZA MECCANICA

Una pianta ben idratata e con un corretto equilibrio osmotico mantiene un elevato turgore cellulare, che si traduce in foglie più rigide, resistenti e capaci di sopportare meglio il calpestio. Questa condizione è il frutto di una gestione nutrizionale che aiuta la pianta a regolare la pressione interna delle cellule e a conservare la propria struttura meccanica anche in condizioni di stress ambientale.

CONTROLLO DELLA TRASPIRAZIONE

Il giusto equilibrio nutrizionale consente alle piante erbacee di regolare in modo preciso l’apertura e la chiusura degli stomi, ottimizzando la traspirazione e la gestione dell’acqua. Si tratta di una funzione chiave non solo in estate, ma in ogni stagione: la capacità di controllare le perdite idriche e mantenere costante l’attività fotosintetica garantisce una stabilità fisiologica che si traduce in maggiore resistenza complessiva.

SCELTA DEL CONCIME

Una nutrizione antistress efficace può essere ottenuta in diversi modi. Tradizionalmente si utilizzano concimi minerali a prevalenza potassica, preferendo le forme da solfato per il loro basso indice di salinità e la maggiore sicurezza sulle lamine fogliari. Oggi però lo stesso effetto si può raggiungere anche con strategie biochimiche attraverso l’uso di formulati liquidi arricchiti con glicinbetaine, trealosio o amminoacidi specifici, che stimolano dall’interno i processi osmotici e antiossidanti della pianta.

L’obiettivo resta uno solo: portare il prato in quello stato fisiologico di equilibrio e resilienza che gli permette di superare senza danni gli stress stagionali.

ESEMPI DI CONCIMI, PERIODO E DOSAGGIO

La somministrazione pre-invernale del “nutrimento antistress” deve essere accompagnata da una adeguata dose di “nutrimento di crescita” preferibilmente con formule a lenta cessione. La distribuzione andrebbe fatta dopo metà autunno in un periodo che varia da fine ottobre a inizio dicembre.

Esempio con concime tradizionale antistress:

  • 35 grammi per mq di un concime NPK 21-0-25 (qui e qui un esempio)
  • distribuzione incrociata con 2 passaggi a dosaggio dimezzato per evitare errori

Esempio con concime bilanciato + integrazione biochimica:

  • 30 grammi per mq di un concime NPK 18-5-10 (qui un esempio)
  • distribuzione incrociata con 2 passaggi a dosaggio dimezzato per evitare errori
  • 90 grammi per 100 mq di prato di un fitoprotettore con glicinbetaine tipo questo, diluire in 10 litri acqua e distribuire con pompa irroratrice sulle foglie del prato.

1 comment

  1. Isolagrafica 17 novembre 2022 at 10:47 Reply

    Io a metà ottobre ho dato lo slowk. Poi ho fatto i trattamenti sia a ottobre che novembre con prestress.
    Essendo a pavia il prato rimane sempre umido e bagnato.
    Vedo che sta ingiallendo partendo da sotto.

    Valutazione: 5

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