Le Risposte ai Problemi nel Prato di Ottobre

Con ottobre terminano alcune lavorazioni nel prato ed iniziano a manifestarsi i primi problemi.Vediamo quali sono le risposte alle domande più frequenti.

1. IN ALCUNE ZONE DEL PRATO I FILI D’ERBA TENDONO A DIVENTARE ROSSASTRI E AD INGIALLIRE, DA COSA DIPENDE?

È probabile che siamo in presenza di ruggini, una malattia che evidenzia significative carenze di azoto.

È necessario intervenire tempestivamente eseguendo una nutrizione azotata, usando prodotti liquidi tipo questo o granulari come questo.

Utile anche procedere con un trattamento di protezione a base di composti rameici (tipo questo).

2. NEL PRATO CI SONO DEI PICCOLI CUMULI DI TERRA SCURA, TIPO CONI. COSA SIGNIFICANO? SONO UN PROBLEMA?

Si tratta del prodotto della digestione dei lombrichi, una sostanza estremamente ricca di elementi nutritivi.

Non è quindi un problema, lo può diventare se li si calpesta o li si schiaccia in quanto tendono a creare difficoltà alla crescita dell’erba.

La soluzione è rastrellarli e sparpagliarli dolcemente con un rastrello con denti flessibili (tipo questo) o con un rastrello da foglie.

Se invece il numero inizia ad essere veramente troppo elevato allora si può mettere in atto una strategia di contrasto il contenimento che abbiamo spiegato in questa guida.

3. HO SEMINATO IL PRATO DA POCO MA È NATO MALE, POSSO RISEMINARLO SUBITO?

È abbastanza normale che nelle prime settimane dopo una semina o una risemina il prato appaia spoglio e poco fitto. Occorre attendere almeno 4/5 settimane per dare il tempo alle piante di accestirsi, ispessirsi ed allargarsi. Nel frattempo puoi seguire questi suggerimenti.

Prima di decidere se eseguire una leggera risemina dei punti vuoti, bisogna attendere di aver eseguito almeno 3 tagli. Passato quel tempo, se le temperature lo permettono, si potrà eseguire una risemina dei punti eccessivamente vuoti, andando ad intervenire in maniera localizzata, rifacendo tutte le lavorazioni descritte qui ma evitando i tagli bassi e l’arieggiatura del prato neonato.

La scelta delle sementi è cruciale. Per approfondire questo aspetto vai al punto 5.

4. QUALE CONCIMAZIONE VA FATTA PRIMA DELL’INVERNO?

Ne abbiamo parlato tantissimo e non stiamo qui a ripetere l’enorme importanza di nutrire il prato prima che arrivi il freddo?.Per capire quali concimi usare vai qui.

Si tratta probabilmente dell’operazione più importante da fare prima che le temperature si abbassino. Si usano concimi a prevalenza potassica dotati anche di una buona carica di azoto a lenta cessione (qui alcuni esempi).

Se però è dall’estate che non concimi il prato, e il freddo ancora non si fa vedere, prima di nutrire il prato è meglio dare un po’ di azoto a pronto effetto, usando prodotti liquidi a cessione immediata (qui un esempio).

5. È POSSIBILE SEMINARE IL PRATO A FINE OTTOBRE?

Il prato si può seminare anche a fine autunno. A parte la difficoltà di lavorare il terreno, spesso molto umido, non ci sono particolari problemi a patto di seguire questi suggerimenti:

  • utilizzare miscugli a germinazione rapida (meglio se composti anche da loietti)
  • scegliere un periodo con temperature che di notte non scendano sotto i 10 gradi e di giorno stiano sopra i 15 gradi,
  • usare sempre terriccio da prato
  • armarsi di pazienza

La scelta delle sementi è il fattore cruciale. Se hai bisogno di aiuto, clicca qui.

6. NEL PRATO CI SONO SPIGHETTE SULLE FOGLIE CON  PICCOLI SEMI, È UN PROBLEMA?

Sì, potrebbe trattarsi del tentativo di riprodursi della poa annua. Una graminacea annuale considerata infestante per il suo colore molto chiaro. Si tratta di una pianta erbacea per la quale non esistono diserbanti selettivi di tipo chimico e che quindi va combattuta all’antica.

La soluzione è estirpare manualmente quante più piantine possibile usando un coltellino a punta (tipo questo) che permetta di eradicare anche le radici. Poi è suggerito compattare il manto erboso alzando l’altezza di taglio.

7. LE FOGLIE CHE SI DEPOSITANO NEL PRATO SONO UN PROBLEMA ANCHE QUANDO SONO PICCOLE?

Si, il prato va tenuto il più pulito possibile anche in caso di foglie piccole come quelle di un glicine.

Il problema non è solo la potenziale produzione di feltro ma soprattutto il togliere luce e traspirazione.

È consigliato, una volta a settimane, rastrellare via tutti i detriti, facendo attenzione a eseguire il lavorio in maniera gentile e quindi usando solo rastrelli pensati per questo scopo (qui alcuni esempi).

Al termine del periodo di caduta (novembre) dovrai eseguire almeno un trattamento di stimolo alla fotosintesi con prodotti a base di alghe brune (qui e qui un prodotto da usare).).

8. SI PUÒ TAGLIARE IL PRATO CON ERBA UMIDA?

Il problema del taglio con erba umida è legato non tanto alla qualità del taglio, quanto al fatto che lo sfalcio umido tende ad impastarsi e a compattarsi nella calotta e poi a cadere nel prato formando dei mucchietti che creano ristagno, feltro ed asfissia.

Ovviamente tra il lasciare il prato troppo alto e tagliare con erba umida è preferibile quest’ultima operazione, avendo l’accortezza di raccogliere o ripassare sopra i piccoli culmi d’erba caduti.

9. QUANTO DURANO I SACCHI DI CONCIME?

È noto che molti concimi professionali, soprattutto quelli per l’inverno, siano molto più convenienti nelle grandi confezioni da 25 kg (tipo questo). Essendo il dosaggio di applicazione di circa 35 grammi per mq, un sacco da 25 kg copre oltre 700 mq.

Se il prato è piccolo però nessuna paura: i concimi non hanno una scadenza breve e sono perciò stabili anche dopo un paio d’anni. Vanno però tenuti bene chiusi in luogo asciutto e poco umido, al riparo dal sole, dalla pioggia e dalle temperature alte.

Alcune tipologie di concime tipo questo vengono forniti in un secchio a chiusura ermetica.

10. NON RIESCO A FARE I TRATTAMENTI DI STIMOLAZIONE PERCHÉ LA FOGLIA DEL PRATO È SEMPRE BAGNATA, COSA POSSO FARE?

I trattamenti da fare ad ottobre, prima dell’inverno, sono di due tipologie: protezione dalla malattie invernali (trattamento che trovi descritto qui) e stimolazione delle attività vegetative.

Molti di questi trattamenti sono di tipo fogliari, necessitano perciò di una foglia asciutta che però a ottobre è spesso difficile da ottenere.

Una prima soluzione è diminuire la diluizione dell’acqua da circa 10 litri per  100 mq di prato a 7 litri per 100 mq di prato. La seconda soluzione è quella di aggiungere un adesivante tipo questo che aumenterà la persistenza del principio attivo nella foglia per molto più tempo.

Una terza soluzione è fare i trattamenti per via radicale, bypassando il problema. Nel primo caso eseguirai solo il trattamento con trichoderma (qui un esempio) e nel secondo caso basterà aumentare del 70% il dosaggio delle alghe brune (qui e qui un prodotto da usare).

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